Matacena, deputato morto a Dubai: scontro in famiglia sulla salma, il figlio contro la seconda moglie incinta

Matacena, deputato morto a Dubai: scontro in famiglia sulla salma, il figlio contro la seconda moglie incinta

È stato al centro delle polemiche da vivo e divide da morto. Il decesso di Amedeo Matacena, avvenuto a Dubai, dove l'ex deputato di Forza Italia era latitante dopo la condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, sta provocando, infatti, uno scontro tra le varie anime della sua famiglia. La seconda moglie, Maria Pia Tropepi, sposata da Matacena a Dubai e in attesa di due gemelli, infatti, è intervenuta per replicare ad uno dei due figli di Matacena, Athos, avuto dall'armatore dal matrimonio con Chiara Rizzo. Athos, nei giorni scorsi, aveva chiesto il rientro della salma del padre in Italia.

La donna è intervenuta per evidenziare che il desiderio del marito era di essere cremato a Dubai e che sulla vicenda sarebbe in atto un conflitto di interessi. Maria Pia Tropepi inizia la sua nota partendo dal decesso di Matacena. «Le cause - afferma - sono state certificate dal nosocomio degli Emirati Arabi presso il quale Amedeo è giunto ancora vivo, accompagnato dal personale sanitario che ho allertato appena mio marito é stato colto dal malore. Amedeo Matacena era da tempo e notoriamente affetto da cardiopatia ed è stato stroncato da un infarto del miocardio».

 

Quindi entra nel merito della scelta di provvedere alla cremazione della salma del marito negli Emirati Arabi Uniti: «Solo per il profondo amore che ci legava - dice Maria Pia Tropepi - intendo dare esecuzione alle sue volontà, tutelando, in ogni sede, sia i miei diritti di vedova che, soprattutto, quelli dei nostri figli che stanno per arrivare». «Nonostante questo mio momento di lutto - afferma ancora la moglie di Matacena - la vicenda sta assumendo strani toni.

Motivo per cui lo studio legale Hamdan Al Kaabi, che mi rappresenta negli Emirati Arabi Uniti, ha già provveduto a trasmettere la dovuta documentazione e le necessarie informazioni al Consolato Italiano a Dubai allo scopo di prevenire eventuali azioni che vanno contro la volontà di Amedeo».

La donna sostiene poi che i parenti del marito, «con i quali avevo pubblicamente interrotto - dice - ogni rapporto, stanno addirittura cercando di avanzare dubbie richieste, contro ogni norma legale e di buon senso che si applichi sia in Italia che negli Emirati». Motivo per il quale, conclude, «sarà compito delle autorità locali, le uniche che vantano il possesso di ogni necessario documento, stabilire quale sarà, secondo la legge locale, la sorte che dovrà avere il corpo senza vita di Amedeo Raniero Matacena».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Settembre 2022, 20:12
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