Amanda Knox piange a Modena: «La gente crede che sia pazza. Rudy Guede ha violentato e ucciso Meredith»

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«Il primo novembre 2007, un ladro, Rudy Guede è entrato nel mio appartamento, ha violentato e ha ucciso Meredith» dice Amanda Knox parlando dal palco a Modena. Decine di giornalisti accreditati da più Paesi, fotografi e cameraman sono nella città emiliana dove la 31enne di Seattle è arrivata per partecipare al Forum Monzani per il Festival della giustizia penale. Parla per la prima volta ufficialmente nel suo primo ritorno in Italia dopo l'assoluzione nel processo per l'omicidio di Meredith Kercher. 
 
 


«Ha lasciato tracce di dna e impronte. È fuggito dal Paese, processato e condannato. Nonostante ciò un numero importante di persone non ha sentito il suo nome, questo perché pm, polizia e giornalisti si sono concentrati su di me. Giornalisti chiedevano di arrestare un colpevole. Hanno indagato me mentre Guede fuggiva. Non basandosi su prove o testimonianze». Così Amanda Knox a Modena. «Solo su una intuizione investigativa. Pensavo di aiutare la Polizia ma sono stata interrogata per 50 ore in una lingua che non conoscevo bene. Dicevano che mentivo». Così Amanda Knox ricostruisce la sua esperienza del delitto di Meredith Kercher. 

«I genitori di Meredith sbagliano su di me. Ho anche pensato che quello di cui mi accusavano fosse vero, di averlo rimosso. Mi hanno logorato e completamente confusa», dice la ragazza americana.

Con Raffaele Sollecito «siamo stati marchiati dai titoli dei giornali, per sempre colpevoli. Io sarò sempre legata alla tragedia della morte della mia amica. Vengo insultata ogni volta che parlo della sua morte. Come se il fatto di essere viva fosse un affronto a Meredith». Così Amanda Knox parlando al Festival della giustizia penale a Modena.

«Quando ero in carcere ho meditato sul suicidio». Lo ha raccontato Amanda Knox nel suo intervento al Festiva della Giustizia Penale in corso a Modena. «A vent'anni ero una ragazza felice e vivace e sono stata costretta a trascorrere da sola i miei primi anni venti, imprigionata in un ambiente disumano, malsano e imprevedibile. Invece di sognare una carriera o una famiglia, ho meditato - le parole di Amanda Knox - sul suicidio. Tutti i membri della mia famiglia hanno sconvolto le loro vite a seguito di questa vicenda».

«I media nella mia vicenda hanno pompato sul gas, fino a sostenere il tema della orgia finita male.
Mi definivano 'Foxy Knoxy'. Ricordo titoli su orge e giocattoli sessuali e ricordo una clip di pochi secondi dove si vedeva Raffaele (Sollecito, ndr) che mi baciava per rassicurarmi. Per anni quella clip è stata riproposta, anche al rallentatore. Invece di esaminare le prove, i media si sono concentrati sulle speculazioni, anche con super testimoni che si sono rilevati essere tutt'altro». Questa la ricostruzione che Amanda Knox ha fatto a Modena dell'impatto che i mass media hanno avuto sul suo caso giudiziario.

Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Giugno 2019, 16:44
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