Romagna, i residenti bloccati nelle case nel Ravennate: «Cibo e acqua scarseggiano»

Praticamente tutta la popolazione di Sant'Agata sul Santerno è chiusa in casa o si è rifugiata in centri nelle vicine Massa Lombarda e Lugo

Video

di Redazione web

Tra sfollati in centri di accoglienza e residenti costretti da tre giorni a rimanere in casa, diversi comuni dei 9 che compongono l'Unione della Bassa Romagna - 100 mila abitanti in totale su circa 100 kmq dei quali l'80-90 per cento alluvionati - sono alle prese con un grosso problema legato all'approvvigionamento di cibo e acqua, a partire dal comune più piccolo (Sant'Agata sul Santerno, meno di 3.000 abitanti) e forse il più colpito dall'alluvione su tutta la provincia di Ravenna tanto che i morti finora recuperati sono due.

 

Residenti barricati nelle case ai piani alti

Praticamente tutta la popolazione di Sant'Agata sul Santerno è chiusa in casa o si è rifugiata in centri nelle vicine Massa Lombarda e Lugo.

Lo stesso sindaco Enea Emiliani l'altra notte è stato aiutato con un elicottero a uscire dal Municipio e ora si trova in un centro. La rottura del Santerno, fiume al quale è addossato il piccolo comune romagnolo, è stata violenta e rapida nella notte tra 16 e 17 maggio: le persone sono poi rimaste bloccate diverse ore prima dell'arrivo del grosso dei soccorsi impegnati in altri punti del territorio. Le forniture della cucina mobile della Protezione Civile regionale hanno difficoltà a giungere i luoghi e i supermercati - hanno spiegato dall'Unione - o sono chiusi o sono stati presi d'assalto. Molti comuni dell'Unione oltre Sant'Agata sono rimasti senza corrente e hanno problemi alle linee telefoniche. A Lugo, allagata da ieri, praticamente tutte le famiglie sono chiuse in casa: se la situazione non dovesse migliorare, il problema cibo e acqua è destinato a esplodere.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Maggio 2023, 20:46
© RIPRODUZIONE RISERVATA