"Se tua mamma lo scopre sono rovinato": così un allenatore di pallavolo abusava di una minorenne

"Se tua mamma lo scopre sono rovinato": così un allenatore di pallavolo abusava di una minorenne
Francesca, minorenne, sogna la carriera nella pallavolo agonistica e frequenta da anni la palestra di Valdinievole, centro toscano di 20mila abitanti. Da qualche tempo però ha iniziato una terapia psicologica di rimozione perché deve superare il trauma delle molestie da parte del suo allenatore. Nello sport come nel cinema aumentano le denunce e i casi accertati. A raccontare cosa è avvenuto prima dell'estate ci pensa la mamma sul Corriere della Sera.

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"Dopo le lacrime e il dolore, ora sento rabbia. Aspetto il processo al molestatore di mia figlia e, intanto, impazzisco. Voglio fare qualcosa per migliorare il mondo dello sport, devo trovare un perché a questa brutta storia capitata alla mia figliola. Quello che è successo a noi non deve accadere a nessun’altra famiglia. Ma il lupo è molto vicino, spesso più di quanto immaginiamo", le parole di Anna, impiegata di livello e divorziata. La donna si fidava dell'allenatore della figlia al punto da scrivergli ogni volta che la sentiva strana, distante e taciturna. Un uomo che sapeva fingere molto bene. "Colto, preparato, astuto, subdolo - racconta Anna - non il maniaco che al parco spalanca l’impermeabile. Capace di un sopraffino lavoro di manipolazione psicologica con tutti, grandi e piccini... Mi inoltrava gli sms che lei gli mandava quando discutevamo".

Anna decide di rivolgersi a una psicologa perché credeva di aver sbagliato come madre. "Quel signore si sta prendendo libertà indebite, il rapporto è totalmente squilibrato, vigila", l'allarme della professionista.
Pietrificata, prima interrompe ogni comunicazione con l’allenatore e poi fa pedinare la figlia dalla polizia. Pieni di terrore i messaggi dell'allenatore a Francesca: "Se mamma ci scopre sono rovinato, non raccontare nulla, dille di non impicciarsi". L'uomo infine confessa.

"Mi sono data mille colpe per non essermi accorta di nulla. Per un genitore, è il fallimento. Credevo che la relazione fosse da nonno a nipotina, che quell’uomo si approfittasse un po’ del ruolo di un marito assente. Mentre cerco di ridare una vita normale a mia figlia, provo a rendermi utile: vegliate, state attenti, non sottovalutate i segnali dei figli, sono gli insospettabili ad essere più pericolosi... Dov’è il Coni, come vigila?", conclude Anna.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Novembre 2017, 13:02
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