Alice Neri, la testimonianza choc della presunta vittima di estorsione di Gaaloul: «Avrei potuto essere io»

AI microfoni di Ore 14, una donna che ha voluto mantenere l'anonimato racconta che è stata vittima di estorsione da parte del principale indagato, condannato per omicidio volontario

Alice Neri, la testimonianza choc della presunta vittima di estorsione di Gaaloul: «Avrei potuto essere io»

di Niccolò Dainelli

L'omicidio di Alice Neri continua a far parlare. Le indagini sulla morte della giovane mamma, trovata carbonizzata all'interno della sua auto, continuano senza sosta. E adesso spunta la testimonianza choc di una presunta vittima di estorsione da parte di uno degli indagati: Mohamed Gaaloul.

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 «Sono stata ingenua»

 

«Io gli ho dato i soldi spontaneamente, glieli ho prestati pensando che me li avrebbe ridati. Sono stata ingenua, credevo che lui lavorasse». A parlare è la donna che avrebbe subito un tentativo di estorsione da parte di Mohamed Gaaloul, il 29enne fermato con l'accusa di omicidio volontario e distruzione di cadavere riguardo il caso di Alice Neri, la 32enne trovata morta nelle campagne di Concordia. Secondo gli inquirenti, il 29enne avrebbe minacciato anche un'altra donna intimandole di rinunciare a un credito di circa duemila euro, soldi che la vittima aveva prestato a Gaaloul e sua moglie poco tempo prima. «Credevo che lui lavorasse a Bologna. Mi ha giurato che avrei riavuto subito i soldi, mi sono fidata», ha raccontato ancora la donna ai microfoni della trasmissione Ore 14.

I video hard

Secondo quanto raccontato dalla presunta vittima di estorsione, l'uomo dopo aver ricevuto il denaro l'avrebbe minacciata, affermando di essere pronto a diffondere alcuni suoi video hard. «Io e Mohamed eravamo già stati nelle campagne nei pressi del luogo del ritrovamento del cadavere di Alice - ha sottolineato ancora la donna ai microfoni dei giornalisti -, ma non ho avuto paura perché ci siamo andati in pieno giorno.

Adesso però vivo nel terrore».

L'ipotesi degli inquirenti

Stando a quanto raccolto, la donna che è intervenuta ai microfoni di Ore 14, sarebbe l'amica alla quale Gaaloul avrebbe chiesto un passaggio intorno alle 3 di notte, di quel 18 novembre quando Alice Neri scomparve. Ma la donna, spaventata dalle minacce ricevute, ha rifiutato di aiutarlo. «Adesso penso che se mi fossi presentata, probabilmente quello che è successo ad Alice sarebbe successo a me», ha continuato la donna che ha voluto mantenere l'anonimato. Nel frattempo, accantonate quasi definitivamente le piste degli altri due indagati (il marito di Alice Neri e il suo amico) gli inquirenti indagano per capire quale possa essere stato il motivo che ha spinto Mohamed Gaaloul a uccidere la 32enne. Secondo quanto ipotizzato dagli investigatori, il 29enne sarebbe salito a bordo dell'auto nel parcheggio dello Smart Cafè (il locale nel quale è stata vista per l'ultima volta la donna) e i due, insieme, si sarebbero fermati per un'ora in un'area appartata dietro al bar. Successivamente, Alice Neri, avrebbe preso la macchina e si sarebbe diretta verso le campagne di Concordia dove la mattina dopo è stata ritrovata morta all'interno del baule della sua auto. 


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 21:45
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