Alfredino Rampi, morto di Covid Lionello Lupi, il minatore che recuperò il corpo: «Lo ricordava come un figlio»

Alfredino Rampi, morto di Covid Lionello Lupi, il minatore che recuperò il corpo: «Lo ricordava come un figlio»

di Silvia Natella

L'Italia che nell'estate del 1981 teneva il fiato sospeso per Alfredino Rampi non può non ricordare Lionello Lupi, il minatore che per primo ne recuperò il corpo dal pozzo di Vermicino, nei pressi di Frascati. L'uomo, 94 anni, è morto  dopo aver contratto il coronavirus in una Rsa di Orbetello, in provincia di Grosseto. Alfredino aveva 6 anni quando cadde in un pozzo e ci volle un mese per recuperarne i resti. Per giorni gli italiani hanno seguito la vicenda in televisione nella speranza di un lieto fine. 

Lionello Lupi aveva 55 anni all'epoca ed era entrato a far parte della squadra di soccorso l'11 luglio 1981. Minatore nelle Colline Metallifere era corso a Vermicino per dare una mano e salvare quello che chiamava un «ragazzino sfortunato».

Pensava costantemente al bambino come a un figlio. Portava sempre con sé la lettera ricevuta dall'azienda mineraria in cui si leggeva il ringraziamento per la professionalità dimostrata durante quella tragedia. 

«Era un orgoglio essere stato lì, davanti a quel pozzo, nella speranza di poter far qualcosa di buono - racconta al Corriere della Sera la nipote Beatrice - ma era anche ossessionato dall’idea fissa che Alfredino potesse essere salvato. Mio nonno era convinto che se si fosse intervenuti in modo più rapido e tempestivo Alfredino sarebbe sopravvissuto a quell’inferno». Lionello si è spento nella notte tra l’8 e il 9 gennaio nel reparto Covid di terapia intensiva dell’ospedale Misericordia di Grosseto. I parenti e gli amici sono convinti che avrebbe compiuto cent'anni se non avesse contratto il virus. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Gennaio 2021, 10:32
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