La forza di Alessandro: «Ho una malattia degenerativa agli occhi. Prima di diventare cieco, sogno di fare il fotomodello»

Il ragazzo di 19 anni ha già collaborato con realtà di nicchia, ma corre contro il tempo per realizzare il suo grande desiderio

La forza di Alessandro: «Ho una malattia degenerativa agli occhi. Prima di diventare cieco, sogno di fare il fotomodello»

di Sabrina Quartieri

 Il sogno di lavorare nel mondo della moda. E la corsa contro il tempo per cercare di realizzarlo. È la storia di Alessandro Coppola, 19 anni, di Napoli, diplomato in scienze applicate (liceo scientifico) con il massimo dei voti. Ogni pomeriggio manda delle email alle case di moda per proporsi come fotomodello.

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La malattia

 

Poter partecipare a una campagna pubblicitaria è un desiderio che insegue da sempre e che lo consola, da quando è diventato ipovedente: una maledetta malattia degenerativa degli occhi, sindrome di Usher di tipo 2, diagnosticata tre anni fa, gli ha stravolto l’esistenza. «Ho dovuto lasciare prima il basket e poi la danza, le altre mie due passioni, perché vedo sempre meno. Ormai non ho più la sicurezza di un ragazzo che può camminare da solo. Senza occhiali non vedo più nulla», racconta Ale, che non si è mai arreso, aggrappandosi ancora di più alla sua passione per la moda, studiando le collezioni e le tendenze, approfondendo le figure dei grandi direttori creativi. «Non ho l’altezza giusta per fare il modello e sfilare e, considerato che faccio fatica a camminare, sarebbe meglio posare in studio». Ale ha già realizzato dei piccoli sogni, collaborando con delle realtà più di nicchia.

 

 

Il sogno della moda

 

A Napoli, di recente, è apparso con un total look Adidas su alcuni cartelloni pubblicitari; in passato è stato anche a Milano per partecipare a uno shooting. «Non mi sono mai arreso, fin da piccolo ho imparato a proteggermi, quando venivo deriso dai miei compagni di classe per una protesi molto evidente che portavo all’orecchio destro per problemi uditivi.

Ora aspetto solo che qualcuno legga e risponda a una delle mie email. Penso che la moda sia un settore che ha compiuto passi importanti per abbattere barriere e diventare inclusiva, coinvolgendo già persone con disabilità evidenti. La mia disabilità fa meno scalpore, certo, ma spero comunque che qualcuno si faccia vivo, prima che io diventi cieco. Rimane poco tempo e ho un messaggio importante da lanciare», aggiunge. E sottolineando di non voler togliere spazio o posti di lavoro ai fotomodelli professionisti, ma solo dare una speranza, a chi la cerca: «Credo ancora che provandoci veramente, niente sia impossibile», spiega il giovane che ci mette la faccia per se stesso, per far conoscere la sua malattia, che ha urgente bisogno di investimenti nella ricerca, e poi per chi, come lui, ha necessità di aggrapparsi a qualcosa «Spero di riuscire a dimostrare che non si deve mai rinunciare ai sogni, perché prima o poi si avverano, se ci si prova veramente. Se ce la posso fare io, ce la possono fare tutti».


Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Dicembre 2022, 16:01
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