Chi era Alessandra Vicentini, la dietista uccisa dal padre a L'Aquila. Il dolore per la 36enne: «Un giorno saremo di nuovo insieme»

Come il padre, Alessandra aveva intrapreso la carriera medica: era una dietista nel reparto di oncologia nello stesso ospedale e operava anche in uno studio a L'Aquila

Chi era Alessandra Vicentini, la dietista uccisa dal padre a L'Aquila. Il dolore per la 36enne: «Un giorno saremo di nuovo insieme»

di Redazione web

Aveva 36 anni Alessandra Vicentini, la giovane donna uccisa dal padre Carlo a L'Aquila. L'ex primario di urologia all'ospedale di Teramo è l'autore della strage familiare che si è consumata in una villetta nella frazione di Tempera. L'uomo, in pensione da appena un mese, ha ammazzato la moglie, Carla Pasqua, di 63 anni, un'ex funzionaria amministrativa della Asl dell'Aquila, la figlia Alessandra, e il figlio Massimo di 43 anni, disabile dalla nascita, attaccato ad un respiratore e in condizioni gravissime.

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Chi era Alessandra Vicentini

Come il padre, Alessandra aveva intrapreso la carriera medica: era una dietista nel reparto di oncologia nello stesso ospedale e operava anche in uno studio a L'Aquila. La sua morte in circostanze così drammatiche ha gettato nello sconforto l'intera comunità, e dal pomeriggio di venerdì si susseguono sui social i messaggi di cordoglio di quanti la conoscevano personalmente, ma anche di tantissime persone che hanno voluto lasciare un messaggio d'addio sulla pagina Facebook che la dottoressa aveva legata alla sua attività professionale.

 

I messaggi sui social

«Sorellina mia, un giorno saremo di nuovo insieme», scrive un'amica di Alessandra Vicentini in un post in cui pubblica un selfie in cui la 36enne sorride di quel sorriso dolce che l'accompagna in tutte le foto social. «Ancora non ci credo vorrei che fosse solo un maledetto incubo invece è la realtà», scrive un'altra amica allegando immagini dei tempi della scuola. «Bellissima ragazza, come ha potuto», si legge invece tra i commenti apparsi sulla pagina Facebook dedicata all'attività di dietista di Alessandra. Anche il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha commentato con dolore la vicenda: «Il dramma familiare che ha colpito l'intera famiglia dell'urologo Vicentini ha lasciato tutti attoniti».

Il biglietto farneticante del padre

Avrebbe lasciato un biglietto il 70enne urologo e professore universitario in pensione Carlo Vicentini, morto suicida dopo la strage.

Secondo quanto si è appreso da fonti investigative, il contenuto sarebbe composto da pensieri farneticanti. Questo lascerebbe intendere che il medico, dopo il pensionamento, depresso e introverso secondo molti per le gravi condizioni di salute del figlio, non avrebbe premeditato la strage. Ma le indagini della polizia coordinate dal pm Guido Cocco, proseguono per stabilire moventi e dinamiche. A tale proposito, stando ad una prima ricostruzione, il noto urologo avrebbe sparato ai suoi familiari mentre erano al letto, utilizzando la sua pistola regolarmente denunciata: il figlio disabile è stato ritrovato sotto le coperte, la figlia, che evidentemente ha tentato di nascondersi, è stato ritrovata sotto al letto e la moglie, invece, nel corridoio nel disperato tentativo di mettersi in salvo. Il medico si sarebbe tolto la vita nella sua stanza.


Ultimo aggiornamento: Sabato 1 Aprile 2023, 08:42
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