Alcol tra i giovanissimi, l'allarme: «Si sbronzano già in seconda media»

Alcol tra i giovanissimi, l'allarme: «Si sbronzano già in seconda media»

di Valeria Arnaldi
Roberto Averna, neuropsichiatra dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, l'abuso di alcol è sempre più diffuso tra i giovanissimi: come mai?
«I ragazzi ormai iniziano a fare uso di alcol e sostanze già intorno alla seconda media. Varie le cause. C'è l'impulsività giovanile per cui non calcolano i rischi. C'è la ricerca di adrenalina. C'è l'aspetto bio-psicosociale, su cui incidono il gruppo di pari e pure la capacità de genitori di vegliare sulla crescita dei figli».
Quali sono i rischi?
«Nell'immediato, la perdita di controllo, con ciò che può comportare, come incidenti per chi guida motorini o macchinette. Sul medio e lungo termine, l'uso di alcol può creare dipendenza, predisponendo a patologie psichiatriche. L'abuso di alcol o sostanze indica una vulnerabilità psichiatrica e, al contempo, la favorisce. Senza dimenticare patologie epatiche e polmonari».
Che effetti ha una dipendenza in età giovanile sullo sviluppo?
«È una catastrofe. L'alcol incide sulla mente ma anche sul cervello. Studi scientifici a livello mondiale su giovani tra 10 e 24 anni mostrano che le patologie che creano maggiori disabilità sono quelle psichiatriche. L'abuso di alcol è al quarto posto. I giovani non parlano dell'alcol che bevono, lo considerano accettato, lo sottovalutano. Spesso inoltre l'abuso di alcol si associa all'uso di sostanze psicotrope».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Giugno 2019, 08:46
© RIPRODUZIONE RISERVATA