Alberto Genovese, modelle giovani e magre dai social o dai locali: «Così pianificava gli stupri, ogni collaboratore aveva un compito»

Alberto Genovese, modelle giovani e magre dai social o dai locali: «Così pianificava gli stupri, ogni collaboratore aveva un compito»

Alberto Genovese sarebbe stato a capo di una struttura organizzata con cui pianificava le feste e gli stupri e ognuno dei suoi uomini avrebbe avuto un compito preciso da svolgere. Questa è l'ultima novità emersa dalle indagini. A Terrazza Sentimento finivano ragazze con i medesimi requisiti: giovani, magre e con la voglia di drogarsi. Reclutate dai social o nelle discoteche. Come riporta il Corriere, gli inquirenti hanno così ricostruito il modus operandi dell'imprenditore accusato di violenze sessuali e finito in carcere dopo la denuncia di una modella 18enne.

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Alberto Genovese, l'organizzazione

Per la squadra mobile della Polizia e il pm milanese Rosaria Stagnaro e l’aggiunto Letizia Mannella, le note capacità manageriali di Genovese venivano applicate affinché nulla fosse lasciato al caso. Era tutto organizzato affinché riuscisse a portarsi a letto le ragazze.

La famosa Corte dei Miracoli in cui molti lasciavano correre ed erano accondiscendenti era una macchina organizzativa che si serviva di fiumi di cocaina.  

Alberto Genovese, il modus operandi

Dalle carte dell'inchiesta è emerso che «le ragazze venivano individuate e contattate sui social o di persona dai collaboratori di Genovese, Alessandro Paghini e poi Daniele Leali (indagato per spaccio di droga), e selezionate prima attraverso le foto e «secondo caratteristiche fisiche costanti». Fondamentale era la disponibilità a drogarsi.  I loro nomi venivano inseriti nelle liste degli invitati alle feste nell'appartamento vista Duomo a Milano. Per alcune c'era la possibilità di fare viaggi e vacanze in posti esotici. C'era la fila per entrare nelle sue grazie. Poi una di loro veniva fatta entrare in camera da letto.

Alberto Genovese, il ruolo della fidanzata

Secondo i pm Mannella e Stagnaro in alcuni casi era la fidanzata di Genovese Sarah Borruso a convincere le ragazze con un pretesto a entrare in camera. «Javier Verastegui Melgarejo, il peruviano factotum e autista della Lamborghini di Genovese, organizzava  le feste più importanti. La droga veniva portata in casa da Alberto o da altri amici di Alberto come Daniele Leali». 


Ultimo aggiornamento: Sabato 27 Febbraio 2021, 11:52
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