Alberto Genovese, a Storie Italiane il bodyguard: «Ho visto la ragazza. E quelle feste continuano»

Un anno fa una ragazza ha denunciato l'imprenditore per stupro e ha raccontato di essere stata drogata. Chiesto il rinvio a giudizio

Alberto Genovese, a Storie Italiane il bodyguard: «Ho visto la ragazza. E quelle feste continuano»

Alberto Genovese potrebbe andare presto a processo. A Storie Italiane parla un addetto alla sicurezza, Simone, che la sera del presunto stupro era davanti alla porta della stanza. Ormai un anno fa da Terrazza Sentimento a Milano uscì la modella che raccontò di presunte violenze subite dall'imprenditore. Le accuse ai danni di Genovese sono per due violenze: una per la violenza a Milano, una a Ibiza.

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Alberto Genovese, il caso a Storie Italiane

La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Alberto Genovese e Storie Italiane ripercorre quanto accaduto nell'ottobre 2020 a Terrazza Sentimento, a MIlano. Simone ha partecipato come addetto alla sicurezza alla festa. Presidiava la porta, era la persona più vicina al luogo in cui si sarebbero consumate le violenze. Una ragazza ha raccontato di essere stata drogata e abusata per ore. Stesso incubo per un'altra ragazza a Ibiza, che ha sporto denuncia subito dopo.

L'inchiesta che ha portato all'arresto di Genovese è arrivata ora a un punto di svolta. 

Alberto Genovese, l'addetto alla sicurezza a Storie Italiane

Simone Bonino, l'addetto alla sicurezza, racconta in diretta: «C'erano persone che selezionavano all'entrata e prendevano i telefoni degli ospiti. Io stavo davanti alla stanza, non facevo entrare nessuno e poi c'era un altro addetto che chiudeva la porta sopra per non fare troppo rumore. La ragazza è entrata, mi ha fatto un sorriso e l'occhiolino... Vedo tante persone che lo fanno, io contraccambio. Non so se l'occhiolino era un segnale». «L'occhiolino che c'entra? Lei non sapeva cosa sarebbe successo in quella stanza», interviene la conduttrice Eleonora Daniele.

Alberto Genovese, l'addetto alla sicurezza a Storie Italiane

«Forse è stata fraintesa la mia frase. Volevo spiegare che è entrata con le sue gambe. Non barcollava. Voglio spiegare semplicemente cosa è accaduto.  Io ho lavorato tante volte in quell'appartamento, ma non c'è mai stato nessuno che si è lamentato. C'era stata solo una rissa un giorno. Davanti a me non è mai successo che qualcuno mettesse qualcosa nel bicchiere delle ragazze o almeno non lo ricordo... Io, però, non manderei mai una persona a delle feste così. Queste feste non si sono mai fermate e c'è tanta droga», le parole di Simone. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Ottobre 2021, 12:34
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