Una donna senza vita, stesa sul pavimento, con le tempie trafitte da un colpo di pistola nella sua camera e l'arma ritrovata sul letto. La morte di Maria Lidia Surico, 48 anni, albergatrice di Abano, in provincia di Padova, è avvolta nel mistero. Subito dopo il ritrovamento del corpo, sabato scorso, gli inquirenti hanno avanzato una doppia ipotesi: suicidio o omicidio? L'inchiesta deve far luce nella vita della donna, originaria di Gioia del Colle in provincia di Bari, ma residente in Veneto, dove aiutava il fratello a gesitre l’albergo Terme Belvedere, scrive il Mattino di Padova.
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Una vita tranquilla
I carabinieri, la cui caserma si trova vicino all'abitazione dove è stata rinvenuta la donna, stanno portando avanti l'indagine - per il momento priva di indagati - mentre la procura ha ordinato l’autopsia, che servirà a chiarire la dinamica della morte, fornendo (si presume) almeno i primi elementi per distinguere tra assassinio o suicidio.
Maria Lidia non ha lasciato alcun biglietto prima di morire e secondo il racconto di chi la conosceva non soffriva di depressione od era afflitta da preoccupazioni tali da spingerla a togliersi la vita. Anche i soldi non erano un problema, la sua situazione economica era tranquilla.
Tante domande
Cosa è successo in quella camera da letto? E' la domanda che gli inquirenti si sono posti nelle ultime 48 ore dopo averla ritrovata morta sabato mattina nell'appartamento collegato all'albergo.
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Perché l'ha fatto
Alcune testimonianze dei vicini sostengono di aver udito delle urla, altri nulla, per cui i carabinieri si trovano già su un terreno scivoloso per il prosieguo dell'indagine. L'ipotesi più attendibile, dunque sembrerebbe il suicidio, ma la donna, in apparenza, aveva una vita serena, e nessun motivo per farla finita.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Marzo 2023, 13:51
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