Affidi illeciti, «i regali di Natale dei genitori mai consegnati ai bimbi: i servizi sociali li nascondevano»

Affidi illeciti, «i regali di Natale dei genitori mai consegnati ai bimbi: i servizi sociali li nascondevano»
Qualche giorno fa ha fatto decisamente discutere l’inchiesta sugli affidi illeciti in Emilia, con bambini finiti nel mezzo di abusi e lavaggio del cervello da parte dei servizi sociali per tenerli lontani dai genitori. Il quotidiano Il Resto del Carlino parla di uno dei casi finiti nell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’, che ha visto 18 persone raggiunte da misure cautelari con al centro la rete dei servizi sociali della Val d’Enza, accusati di aver redatto false relazioni per allontanare i bambini dalle famiglie e collocarli in affido retribuito da amici e conoscenti.

L'inchiesta choc: lavaggi del cervello ai bimbi per allontanarli dai genitori

Come scrive il Carlino, i genitori dei bambini compravano regali per i loro figli: Barbie, consolle di videogame, scarpe da calcio, scarpe da ginnastica, vestiti, alcuni comprati per festeggiare il Natale. Regali mai arrivati ai bambini perché accumulati e stipati dai servizi sociali, «nascosti ai loro occhi per alterare lo stato psicologico ed emotivo dei bambini rispetto ai propri genitori», scrivono gli inquirenti.

DUE FRATELLINI Il caso specifico di cui si parla è quello di due fratellini su cui era in corso una causa sul loro affidamento: la responsabile dei servizi sociali Federica Anghinolfi, l’assistente sociale Francesco Monopoli e la collega Cinzia Magnarelli avrebbero ottenuto l’allontanamento dei bimbi dalla famiglia con motivazioni false (un procedimento penale a carico del padre era stato poi archiviato), interrompendo per lungo tempo gli incontri tra gli stessi bambini e genitori senza alcun motivo.

Per oltre due anni e mezzo (da aprile 2016 a dicembre 2018) i tre operatori avrebbero impedito lo scambio di regali e di informazioni dai genitori verso i figli, fino a nascondere addirittura la notizia della nascita di un fratellino: Monopoli e Anghinolfi avrebbero poi tenuto nascoste lettere e regali di Natale del 2018. Il primo avrebbe addirittura convinto un giudice dell’indecisione (non vera) da parte di uno dei fratellini di vedere i genitori, facendogli rinviare la decisione.

Federica Anghinolfi e la psicologa dell’Ausl Imelda Bonaretti avrebbero poi inibito i contatti tra una bambina e i suoi familiari impedendole di trascorrere con loro il suo compleanno e di ricevere i regali di parenti e amichetti di classe. I regali restano «qua per mesi, nessuno glieli consegna perché dicono che è meglio così», si sente in un’intercettazione ambientale. Anghinolfi e Monopoli sono agli arresti domiciliari, Magnarelli e la psicologa Bonaretti sono state sospese per sei mesi dal lavoro.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Luglio 2019, 18:45
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