Accompagna la sposina a visitare il paese e muore nello schianto: l'autista rischia il processo

Accompagna la sposina a visitare il paese e muore nello schianto: l'autista rischia il processo

di Stefano Buda
Un giro in macchina tra amici per ingannare la noia di una tranquilla serata d'estate. Pochi minuti di strada e un tonfo sordo sconvolse la quiete di Tocco da Casauria (Pescara). L'auto, guidata da L.L, trentenne del posto, finì contro un muro. Caterina Pettinella, 25 anni, morì sul colpo. Una giovane coppia australiana, giunta in Abruzzo per il viaggio di nozze, finì all'ospedale in gravi condizioni. Per questa vicenda, avvenuta la notte dell'11 giugno scorso, il conducente del mezzo dovrà comparire davanti al Gup del tribunale di Pescara, Elio Bongrazio, per rispondere delle accuse di omicidio stradale e lesioni plurime stradali gravi.

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Il sostituto Paolo Pompa contesta all'imputato anche le aggravanti dell'eccesso di velocità e della guida in stato di ebbrezza, in quanto risultò positivo all'alcol-test con valori pari a 0,9. Caterina era la cugina della sposina, A.P, di 23 anni, che si trovava a Tocco insieme a C.P, il marito ventiseienne. La coppia, originaria del posto, aveva scelto di trascorrere qualche giorno nel luogo delle radici. Il giorno successivo alla tragedia i coniugi australiani sarebbero dovuti partire per la Grecia, proseguendo il viaggio di nozze. Purtroppo non fu possibile.

Erano passate da poco le 23, quando i quattro giovani, prima di tornare a casa, decisero di fare un giro sulla Giulietta Alfa Romeo di L.L. Poche auto in giro e la tentazione di premere il piede sull'acceleratore. La Giulietta, nella zona del convento, sfrecciò dritta all'altezza di una curva e si schiantò contro un muro. Non ci fu niente da fare per Caterina, mentre il viaggio di una vita, per la coppia australiana, si interruppe nel modo più tragico. Sulla base di quanto ricostruito dall'accusa, il conducente del mezzo, anche lui rimasto ferito nell'incidente, guidava "ad una velocità doppia rispetto a quella massima consentita su un tratto di strada urbana". Inoltre, per il Pm Pompa, L.L si mise alla guida in stato di ebbrezza, conducendo "l'autovettura lungo un tratto di strada con curva volgente a destra, ad una velocità eccessiva, per effetto della quale perdeva il controllo del mezzo, che andava a collidere violentemente contro un muro di contenimento collocato nel senso opposto di marcia". La richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dalla Procura, dovrà essere vagliata dal Gup nel corso dell'udienza in programma il 26 marzo. Parti offese, nel procedimento, sono i familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Matteo Cavallucci e Giovanna Cappola, e la coppia australiana, assistita dall'avvocato Carlo Masci.
Ultimo aggiornamento: Sabato 9 Marzo 2019, 10:28
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