Sindaco nel mantovano vieta 'Bella Ciao' per il 25 aprile: «Troppo divisiva». Scoppia la polemica

La decisione di Mauro Morandi, primo cittadino di Medole (Mantova) a capo di una giunta di centro-destra

Sindaco nel mantovano vieta 'Bella Ciao' per il 25 aprile: «Troppo divisiva». Scoppia la polemica

Bella Ciao vietata alle celebrazioni per il 25 aprile. La proposta dell'istituto comprensivo di Medole (Mantova) è stata infatti respinta dal sindaco, Mauro Morandi, che ha ritenuto la canzone storica dei partigiani «troppo divisiva».

Leggi anche > Locatelli: «Come sta Draghi? Per privacy inopportuno parlarne. Epatite nei bimbi, nessun caso in Italia»

Il sindaco, eletto in una coalizione che raggruppa tutti i partiti di centro-destra, aveva rilanciato proponendo di far cantare agli studenti il Va' pensiero. La scuola, però, ha respinto la proposta: «Siamo stati esclusi». Il giorno successivo, il 26 aprile, all'interno dell'istituto si terrà una festa a tema Liberazione. «L'intenzione era di creare un momento di condivisione e comunità per tutti, una sorta di 'cerchio' in un momento così complicato, ancora segnato dalla pandemia e ora anche dalla guerra in Ucraina. Riteniamo che Bella Ciao sia divisiva, quindi abbiamo avanzato una proposta alternativa» - ha spiegato Mauro Morandi, sindaco di un piccolo centro di circa quattromila abitanti - «Avevamo invitato la scuola proprio per rendere l’iniziativa il più possibile aperta a tutti.

Devo dire che sono piuttosto amareggiato: mai mi sarei aspettato questa polemica».

Oltre allo scontro con la scuola, il primo cittadino di Medole deve affrontare anche altre critiche. Come quelle mosse dal comitato antifascista Mantova per Stazzema, che ha scritto al sindaco: «Il testo di Bella Ciao evoca la libertà, la lotta contro le dittature e l’opposizione agli estremismi, e per questa ragione è considerata la canzone simbolo della Resistenza italiana». Anche l'Anpi dell'Alto Mantovano non ha risparmiato critiche, pur confermando la partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile: «Per ribadire il senso di questa giornata commemorativa e anche, vista l’aria che tira, per confrontarsi su questa bizzarria istituzionale e chiederne le ragioni. L’Anpi sarà presente anche il giorno dopo a scuola, quando i ragazzi suoneranno Bella ciao». E, come se non bastasse, Alessandro Sarasini, sindaco di Commessaggio (Comune a 45 chilometri da Medole) ha rincarato la dose così: «La libertà di pensiero e di espressione è alla base della democrazia, sarei particolarmente lieto di ospitare la scuola di Medole alla cerimonia del 25 Aprile nel mio comune, permettendo loro di cantare ciò che ritengono opportuno».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Aprile 2022, 11:20
© RIPRODUZIONE RISERVATA