Il 14enne picchiato dai bulli parla a Storie Italiane: «Nessuno mi è stato vicino, al mio aggressore auguro il carcere»

Il 14enne picchiato dai bulli parla a Storie Italiane: «Nessuno mi è stato vicino, al mio aggressore auguro il carcere»

Storie Italiane su Rai Uno affronta il caso del ragazzo di 14 anni aggredito da un bullo fuori dalla scuola a Castrolibero (Cosenza). Il giovane sarebbe stato preso di mira da un compagno di classe che avrebbe chiamato un mandante, suo amico, per aggredirlo fisicamente fuori dalla scuola. Una vicenda che ha  sconvolo il paese e di cui Eleonora Daniele ha voluto discutere con la famiglia della vittima in diretta.

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Il bullo dopo qualche giorno si è autodenunciato e ha ammesso le colpe chiedendo scusa. Il padre ha chiesto a sua volta scusa e ha fatto pubblicare una lettera in cui spiega il suo stato d'animo: «Il mondo ci è crollato addosso e abbiamo allertato le forze dell'ordine», dice «Io e mia moglie stiamo vivendo il dramma di un fallimento. In questo momento stiamo capendo quanto sia vero che il genitore sia il mestiere più difficile al mondo. Non facciamo che chiederci dove abbiamo sbagliato dopo aver provato a trasmettere i valori di correttezza e responsabilità. È giusto per questo che nostro figlio risponda delle sue scelte e delle sue azioni nonostante a giovane età».

La mamma del ragazzo, aggredito, intervistata in diretta, precisa: «I due ragazzi non si conoscevano e non erano compagni di classe. Apprezzo il gesto dei genitori e capisco che ci vuole coraggio ma per il resto si tratta di un episodio triste di violenza». Il papà interviene e racconta come ha scoperto la violenza: «Io aspettavo mio figlio al cancello.

Ho sentito del clamore e ho visto un ragazzo scappare e una serie di persone che inveivano contro di lui. Ho scritto a mio figlio per chiedere dove fosse e lui mi ha chiamato dicendo di correre da lui. A quel punto ho visto lui seduto in una pozza di sangue con ferite, tagli e tumefazioni ovunque. Mi dicevano che era stato spinto, credevo fosse una cosa non voluta, ma poi ho capito che era stato aggreditoo e ho chiamato i Carabinieiri e l'ambulanza che ha portato mio figlio in ospedale».

Pare però che il mandante dell'aggressione fosse un compagno di classe. La madre confessa di non aver saputo che il figlio era bullizzato: «Credo sia stato un episodio sporadico, era stato offeso da un compagno di classe e lui si era difeso minacciando di allertare i Carabinieri, mai si sarebbe aspettato che fuori dalla scuola sarebbe stato aggredito».

L'inviata di Storie Italiane ha intervistato anche il 14enne che ha spiegato che per lui la scuola è sempre stato un luogo sereno dove era felice di andare: «Ora ho paura. Ho preso subito il colpo, non ho potuto nemmeno reagire. Sono rimasto in ospedale per 2 giorni e ora sto a casa da 10 giorni ma a causa delle ferite non riesco nemmeno a masticare. Tutti sapevano ma nessuno ha parlato, mi hanno picchiato e nessuno ha fatto nulla, poi i professori hanno chiamato l'ambulanza». Il giovane è visibilmente sconvolto ma ha le idee chiare: «Io vorrei che questo ragazzo finisca in carcere perché colpirmi così è da vigliacco. Io a chi mi ha aggredito chiedo di prendersi le sue responsailità e matuare». Poi denuncia il muro di omertà che ha visto crescere intorno: «Nessuno mi ha scritto messaggi di solidarietà, in una classe di 21 persone solo 5 mi hanno mandato un messaggio. Quando sono stato picchiato poi nessuno ha fatto niente».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Ottobre 2021, 11:22
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