I vaccinati tornano a volare in sicurezza: niente tampone obbligatorio né quarantena per chi va negli Usa

I vaccinati tornano a volare in sicurezza: niente tampone obbligatorio né quarantena per chi va negli Usa

di Claudia Guasco

Domani, giorno di Pasqua, alle 11.10 partirà da Milano Malpensa il primo volo italiano Covid free diretto negli Stati Uniti. Dopo un anno e mezzo di pandemia, grazie ai vaccini, anche gli spazi aerei intercontinentali stanno progressivamente riaprendo, tant’è che venerdì scorso i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno diramato un aggiornamento molto atteso sulle norme di viaggio che riguardano le persone vaccinate. Per le quali procedure e raccomandazioni di sicurezza si snelliscono, al punto che non è più necessaria la quarantena.

IL MANUALE

In base al manuale per viaggiare sicuri, diffuso dalla Cnn, chi ha completato la profilassi anti coronavirus (con inoculazione di due dosi per i vaccini che le richiedono) è esposto a un rischio basso, afferma la dottoressa Rochelle Walensky, direttrice del Cdc. Precisando in ogni caso che in questo momento viaggiare non è ancora raccomandato a causa del numero crescente di contagi. L’agenzia ha stabilito che, con le dovute precauzioni a cominciare dall’uso delle mascherine, i cittadini vaccinati possono viaggiare negli Stati Uniti senza essere sottoposti a test per il Covid prima o quarantena dopo.

Per i viaggi internazionali non è necessario il tampone prima di salire in aereo, a meno che non sia richiesto dal Paese di destinazione, né l’auto isolamento al ritorno negli Usa. Il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie consiglia comunque la presentazione di un test negativo prima di imbarcarsi su un volo per gli Stati Uniti e un tampone da eseguire da tre a cinque giorni dopo l’arrivo. Per il Cdc un persona può essere considerata completamente vaccinata due settimane dopo aver ricevuto l’ultima dose richiesta.

Nuova ondata

Questa guida aggiornata non vale per chi non è vaccinato, cui è consigliato di continuare a evitare i viaggi. Chi è obbligato a farlo per motivi di lavoro o necessità, è l’indicazione dell’agenzia, dovrebbe essere sottoposto a test da uno a tre giorni prima del viaggio e di nuovo da tre a cinque giorni dopo il viaggio. Senza tampone è necessaria una quarantena tra i sette e i dieci giorni all’arrivo. Per Rochelle Walensky la pandemia non ha allentato la morsa e la raccomandazione numero uno resta quella di non viaggiare. «Non abbiamo cambiato affatto la nostra guida per i viaggi non essenziali. Non stiamo raccomandando viaggi in questo momento, soprattutto per le persone non vaccinate», ribadisce la direttrice del Cdc, sottolineando che l’aggiornamento è destinato a coloro che sono vaccinati. Pari soltanto al 20% circa della popolazione adulta. «Continuo ancora a preoccuparmi che con l’80% della popolazione non vaccinata abbiamo ancora molto lavoro da fare per controllare questa epidemia», afferma Rochelle Walensky.

Il mese scorso, ricorda l’articolo della Cnn, il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie ha pubblicato le sue prime linee guida per gli americani vaccinati, consigliano che dovrebbero comunque evitare di mettersi in viaggio. Una posizione che ha sollevato le critiche di coloro che ritenevano l’indicazione troppo rigorosa, alle quali Rochelle Walensky ha replicato: «Siamo molto preoccupati per le varianti trasmissibili. Molte sono arrivate attraverso i corridoi di viaggio, quindi siamo molto cauti in questo momento gli spostamenti». Ogni volta che la popolazione si mette in moto, ha spiegato ad Anderson Cooper della Cnn, segue un’ondata di casi di coronavirus: negli Usa è accaduto il giorno dell’Indipendenza, della festa del lavoro e durante le vacane natalizie. Secondo gli esperti gli Stati Uniti si starebbero avviando verso un nuovo picco primaverile, conseguenza soprattutto della ripresa dei viaggi.


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Febbraio 2023, 18:36
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