Coronavirus, dal 4 maggio riaprono i parchi, dal 1° giugno ristoranti, bar e parrucchieri

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di Alberto Gentili
Giuseppe Conte l’aveva detto: «La fase 2 della lotta al coronavirus non sarà un liberi tutti». E non lo sarà affatto. Qualche allentamento scatterà nei settori produttivi che, con le dovute regole di sicurezza, torneranno in attività dal 4 maggio riportando al lavoro 2,7 milioni di persone (su 8 milioni attualmente fermi): manifatture, cantieri edili e reti di vendita collegate. 


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Per poter riaprire, le imprese dovranno avere una sorta di patente di sicurezza: termoscanner all’ingresso, sanificazione dei locali, mascherine e guanti per i lavoratori. La riapertura delle aziende è anche legata alla capacità della Regione in cui si trovano le imprese di garantire un’adeguata capacità dei servizi sanitari territoriali e di controllo dei dati dell’epidemia. In più su queste riaperture peserà anche l’attuazione dei protocolli di sicurezza per i trasporti.

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Un allentamento, ma solo lieve, del lockdown riguarderà gli spostamenti. Servirà ancora l’autocertificazione, ma agli attuali tre motivi validi (lavoro, salute, stato di necessità) dal 4 maggio si aggiungerà la possibilità di incontrare i familiari più stretti (con la mascherina). E’ introdotto il divieto di uscire per chi ha 37.5 gradi di temperatura e resta il divieto di raggiungere le seconde case anche nella propria Regione. Le messe, nonostante la pressione della Cei, resteranno vietate, mentre sarà consentito celebrare i funerali. 
Novità per lo sport. Dal 4 maggio riapriranno i parchi pubblici e sarà permesso fare attività sportiva anche lontano da casa rispettando in ogni caso la distanza minima di due metri tra un atleta e un altro. Resteranno chiuse le aree giochi per bambini «laddove non sarà possibile consentire un accesso contingentato».
Dal 18 maggio sarà consentita la ripresa degli allenamenti di squadra. E lo stesso giorno riapriranno musei, biblioteche e archivi. Bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici dovranno attendere il primo giugno, ma già da lunedì prossimo sì alla ristorazione d’asporto.


Uscire di casa
La novità:
consentite 
le visite familiari


Sarà confermato dopo il 4 maggio l’obbligo dell’autocertificazione per uscire di casa e dal proprio Comune di residenza, pur restando nel perimetro della propria Regione. Infatti si potrà uscire di casa solo per validi motivi legati al lavoro e alla salute, a cui verrà però aggiunta la possibilità di andare a trovare i familiari più stretti.
E se sarà permesso di uscire con tutta la famiglia nelle immediate vicinanze della propria abitazione, resteranno vietati gli assembramenti e incontri tra amici, anche in luogo pubblico. Gli incontri con i familiari più stretti dovranno avvenire seguendo «le dovute cautele». C’è anche una novità relativa allo stato di salute: chi ha più di 37,5 di temperatura sarà obbligato a restare a casa e ad avvertire il medico.

I movimenti
Confini regionali
sbarrati, ma dal 18
maggio si cambia


Resterà il divieto di spostarsi da Regione a Regione, uno dei temi più dibattuti della fase 2. Anche nel corso della riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione si è lungamente discusso a lungo su questo punto, ma alla fine è prevalsa la linea di mantenere “chiusi” i confini regionali, tranne per le comprovate esigenze che rendono tutt’ora possibili gli spostamenti da una Regione all’altra. Questo divieto dovrebbe cadere il 18 maggio, una volta valutato l’impatto delle riaperture. Ciò significa che prima di allora non si potranno raggiungere le seconde case situate in una Regione diversa da quella dove si risiede abitualmente. Dal 4 maggio torna invece possibile rientrare nella propria abitazione di residenza. 

Le mascherine
Sarà obbligatorio 
indossarle in tutti
i luoghi pubblici


La mascherina non sarà obbligatoria per uscire di casa e per fare una semplice passeggiata all’aria aperta o in un parco. Ma sarà obbligatorio indossarle quando si entrerà in qualunque luogo pubblico, sia questo un bus, la metro, un negozio, un ufficio, un ristorante (quando riapriranno). Per venire incontro alle necessità della popolazione verrà tolta l’Iva e il commissario straordinario Domenico Arcuri ha fissato un prezzo massimo di 50 centesimi per le mascherine chirurgiche e ha deciso di rifornire gratuitamente le Rsa anche private.
Resta il tema dei bambini. Non è ancora chiaro se l’obbligo della mascherina per entrare nei luoghi pubblici varrà anche per loro.


I trasporti
Nelle stazioni
controllo
con termoscanner


Bus e metro non dovranno essere affollati, i posti a sedere dovranno essere utilizzati in modo alternato per garantire il rispetto della distanza di un metro. In più, all’ingresso delle stazioni di metro, treni e negli aeroporti bisognerà sottoporsi alla misurazione della temperatura con il termoscanner: chi avrà più di 37,5 gradi non potrà entrare. Sui mezzi, come in tutti i locali pubblici, sarà poi obbligatorio l’uso della mascherina. Per evitare il sovraffolamento dei trasporti pubblici verrà incentivato l’uso di navette, biciclette elettriche e auto private. In più gli orari di aziende e uffici verrà scaglionato, con aperture anche nelle ore notturne e nel week-end.

I negozi
Si riparte dal 18
con clienti
contingentati


Per gli esercizi commerciali la fine del lockdown non avverrà il 4 maggio. La data di apertura delle attività commerciali è stata fissata per il 18 maggio, con l’obbligo di sanificare il locale, avere all’ingresso disinfettante per le mani per i clienti, che potranno accedere nell’esercizio commerciale solo indossando la mascherina e in modo scaglionato per evitare il sovraffollamento. Fonti del governo non danno per certa però neppure questa data: tutto dipenderà dall’andamento dell’epidemia e dagli effetti che avrà sull’indice di contagio del virus la riapertura del 4 maggio. Se ci fosse una recrudescenza dell’epidemia, la riapertura del negozi potrebbe slittare ulteriormente. Così come già avviene per bar e ristoranti.


Funerali
Permesse 
le esequie
con 15 parenti


Nonostante le forti pressioni di Oltretevere, saranno prolungate le misure di restrizione per le messe anche dopo il 4 maggio. Deroga, invece, per i funerali ai quali, tuttavia, dal 4 maggio potrà essere ammesso solo un numero ridotto di persone. Si parla di un massimo di 15 partecipanti alle esequie, dunque dovrebbero essere autorizzati a intervenire ai funerali solo i parenti più prossimi. Questo sempre per evitare gli assembramenti che sono considerati un rischio per il loro potenziale di contagio. Da notare che l’impossibilità di celebrare i funerali è stato uno degli aspetti più dolorosi di questa epidemia, soprattutto nelle “zone rosse” di Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio.


Il cibo
Sì al take away,
ma si consumerà
soltanto a casa


Continuerà anche dopo il 4 maggio la chiusura dei ristoranti e dei bar (la stretta dovrebbe essere allentata il 1 giugno, dopo aver verificato il riflessi dell’allentamento del lockdown del 18 maggio che riguarderà i negozi), con la possibilità però da lunedì della prossima settimana di prelevare cibo da asporto: il take away. Ma con il divieto di consumare il cibo nelle vicinanze del locale. Quando arriverà il momento della riapertura, si potrà andare al ristorante solo su prenotazione e ci dovrà essere una distanza di sicurezza tra i vari tavoli (c’è chi ipotizza perfino pannelli in plexiglass tra un tavolo e l’altro) e tavoli di cortesia dove i camerieri lasceranno le pietanze per non entrare in contatto con i clienti.

La persona
Anche per gli
estetisti via libera
dopo un mese



Con ogni probabilità, a meno non ci sarà nelle prossime settimane un forte miglioramento dell’indice del contagio, parrucchieri, barbieri ed estetisti, centri massaggi, dovranno aspettare fino al primo giugno per poter riprendere la loro attività. «Non prima di giugno» è infatti la linea emersa dalle riunioni del governo con la maggioranza e con le Regioni, Comuni e Province. Lo stesso vale per le altre attività considerate ad “alto rischio”, come palestre, piscine, etc. Il problema è infatti il contatto ravvicinato tra persone che avviene nei luoghi chiusi dove si svolge attività sportiva. Ciò vale anche per eventi, congressi e stadi. Non a caso il campionato di serie A dovrebbe riprendere a porte chiuse.

Le aziende già pronte ripartono
Manifatturiero ed edilizia, da oggi 27 aprile le filiere al via


Da oggi potranno ripartire in tutto il paese le imprese e i distretti del settore manifatturiero la cui attività sia rivolta prevalentemente all’export e le aziende del comparto costruzioni ma solo in alcuni casi. L’attività potrà ricominciare solo se in condizioni di rispettare i protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. 
Per quanto riguarda l’edilizia in particolare ripartono le attività produttive e industriali prevalentemente votate all’export e i cantieri per carceri, scuole, presidi sanitari, case popolari e per la difesa dal dissesto idrogeologico. Al ministero delle Infrastrutture è stato firmato un protocollo che prevede un serie di precauzioni: misurazione della temperatura prima dell’accesso al cantiere, accesso contingentato a mense e spogliatoi, pulizia giornaliera e sanificazione periodica delle aree comuni. Sempre oggi riparte il commercio all’ingrosso funzionale ai settori dell’export e all’edilizia. 
Dal 4 maggio invece potranno ripartire tutte le attività di 
Manifattura, il commercio all’ingrosso e i cantieri privati. In attesa sarà possibile preparare gli ambienti di lavoro.







MEZZI PUBBLICI: Gli orari diversificati di apertura e chiusura delle attività imporrà una rimodulazione del servizio pubblico, che comunque dovrà essere potenziato nelle ore di punta. Le linee guida allo studio prevedono inoltre: termoscanner in tutte le stazioni e gli aeroporti, obbligo su tutti i mezzi di trasporto (dai treni alle navi, dagli aerei a bus e metro) distanziamento dei passeggeri, mascherine, biglietti sempre più elettronici, contingentamento degli accessi nelle stazioni e negli scali.


REGIONI: qualche Regione, intanto, fa da sé.
In Lombardia da mercoledì possono riaprire i mercati alimentari scoperti, il Veneto e le Marche permettono il take away per il cibo, mentre in Toscana da domani possono riaprire le aziende dei distretti tessili, in particolare quello di Prato, per la manutenzione dei macchinari. In Friuli Venezia Giulia, da domani, oltre al via ai take away, ci si potrà allontanare da casa per attività sportive e saranno possibili interventi di manutenzione sulle imbarcazioni. In Liguria via libera da domani a cibo da asporto, negozi di abbigliamento per bambini, toelettatura animali.


«Se la curva del contagio va fuori controllo danni irreversibili». «La curva del contagio potrebbe risalire nella fase due, non possiamo nascondercelo - ammette il premier Giuseppe Conte -. Occorrerà un comportamento responsabile», anche «nelle relazioni famigliari». «Non bisogna mai avvicinarsi, la distanza di sicurezza - rimarca, dopo aver spiegato che un contagio su 4 avviene in ambito dei rapporti familiari -deve essere di almeno un metro». «Se non rispettiamo le precauzioni la curva risalirà - sottolinea il presidente del Consiglio in una conferenza stampa - aumenteranno i morti e avremmo danni irreversibili per la nostra economia.





 
 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Aprile 2020, 12:36
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