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Il racconto. Parla un'infermiera strumentista dell'ospedale: «Abbiamo dormito sui letti e sulle barelle della sala operatoria, arrangiandoci con felpe e lenzuola. Siamo stanchi, affamati e preoccupati. Non pensavamo proprio che una cosa del genere potesse succedere a un ospedale di provincia come il nostro, non siamo abituati a girare per l'ospedale senza lavorare e non possiamo uscire nemmeno in cortile, è una situazione irreale», lo sfogo della donna trattenuta nel blocco operatorio con altri 14 colleghi. «Io dovevo smontare alle 20, ma poco prima ci hanno detto che non potevamo lasciare l'ospedale - racconta l'infermiera - Il tampone ce l'hanno fatto a mezzanotte e mezza, le analisi hanno dato la precedenza ai medici della rianimazione che sono entrati in contatto col paziente deceduto; i risultati sono già arrivati e per fortuna sono tutti negativi».
L'emergenza non ha interrotto le attività sanitarie: «Questa notte i colleghi hanno fatto anche due interventi - racconta l' infermiera - Il dirigente infermieristico e il dirigente medico sono rimasti con noi e hanno dormito nei loro uffici, inoltre abbiamo tante mascherine per chi deve entrare a contatto coi pazienti. Quando potremo tornare a casa, dovremo fare una quarantena fiduciaria di 14 giorni, restando isolati e usando le mascherine con i famigliari».
Ultimo aggiornamento: Sabato 22 Febbraio 2020, 14:53
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