Campania zona arancione? È già fuga dei malati Covid verso il Lazio

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di Mauro Evangelisti

ROMA I pazienti stanno fuggendo dalla Campania che non riesce a dare una risposta a tutti i malati di Covid. Si stanno riversando nel sud del Lazio, che però non si può permettere di perdere preziosi posti letto, in una fase delicata dell'epidemia. In parallelo, a Napoli gli ospedali sono in emergenza, c'è chi racconta che stanno mancando le bombole di ossigeno.

Morto in bagno al Cardarelli di Napoli, altri 4 decessi per Covid al pronto soccorso

Napoli, paziente sospetto Covid trovato morto in bagno all'ospedale Cardarelli. Video choc sui social. Di Maio: intervenire subito

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Ieri al pronto soccorso dell'Ospedale Cardarelli è stato girato un video in cui si vede un paziente morto in bagno, accasciato a terra, con la porta aperta, nella stanza adiacente assistono alla scena decine di malati accalcati uno vicino all'altro, apparentemente senza una reale garanzia delle misure per limitare la diffusione del virus. «In Campania oramai l'emergenza epidemica, da giorni, è fuori controllo e il sistema sanitario è al collasso» denunciano due sindacalisti della Cgil, mentre il direttore generale del Cardarelli, Giuseppe Longo, ribatte: «Deprecabile che eventi simili siano oggetto di strumentalizzazioni tese a costruire terribili e pericolose suggestioni nell'opinione pubblica». Il Ministero della Sanità ha mandato degli ispettori in Campania per verificare sul campo la situazione che, sorprendentemente, sulla base dei 21 indicatori, risulta da fascia gialla, quindi a basso rischio.

«Abbiamo ammalati sulle barelle, sedie, strapuntini, ovunque si possano tenere in osservazione per somministrare loro cure e non rispedirli a casa», dicono all'Asl Napoli 3 Sud di cui fa parte l'ospedale di Castellammare di Stabia dove sono stati contati, in 24 ore, 4 decessi al pronto soccorso, tutti anziani sulle barelle. Gaetano Cimmino, sindaco di Castellammare di Stabia: «Stiamo assistendo a scene di guerra che fino a poco tempo fa erano inimmaginabili in tutta la Campania». Nei giorni scorsi sono state diffuse le foto, scattate sempre a Napoli, delle ambulanze in coda davanti ai pronto soccorso con i malati visitati sul mezzo. «Ci sono due storie differenti - racconta un medico napoletano che chiede l'anonimato - La storia raccontata dai 21 indicatori, usati dalla cabina di regia per decidere le zone gialle, arancioni e rosse, parla di un sistema sanitario che tiene, che sta meglio di quelli delle altre regioni; e poi c'è la realtà che vivono ogni giorno i medici in prima linea, con gli ospedali presi d'assalto, i posti letto che non bastano, la situazione fuori controllo, soprattutto a Napoli e in provincia di Caserta.

Bisogna fare chiarezza». Due casi di pazienti in fuga, che hanno chiesto aiuto alle strutture ospedaliere del Lazio, sono arrivati dalla provincia di Caserta.Racconta l'assessore alla Salute del Lazio, Alessio D'Amato: «I nostri ospedali non mandano via nessuno, non possiamo rifiutare di dare assistenza a chi sta male. Detto questo, bisogna gestire questo fenomeno, serve una regia nazionale, così come avvenne durante la prima ondata quando accogliemmo in terapia intensiva pazienti del Nord. Ma in questi giorni anche per noi ogni posto letto è prezioso». Cosa è successo? L'altra sera è giunto all'ospedale Goretti di Latina un paziente con sintomi Covid. Teniamo conto che anche davanti al pronto soccorso pontino c'erano dieci ambulanze in fila con malati a rischio Covid. L'undicesima è arrivata dalla Campania. Era un mezzo privato, pagato dai familiari del paziente. C'è stato un parapiglia, perché si è diretto all'accesso normale non a quello riservato ai malati Covid. Quando i medici hanno capito che il paziente proveniva dalla Campania, si è posto il problema e sono stati chiamati i carabinieri. Epilogo: gli è stato detto di rispettare la fila Covid, infine è stato ricoverato.

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L'aiuto

Episodio simile all'ospedale di Formia: è giunta un'auto privata dalla Campania, anche in questo caso a bordo c'era un paziente con i sintomi del Covid. Stesso epilogo: coda, visita e ricovero. Osserva l'assessore D'Amato: «Questa situazione va monitorata. C'è un sistema nazionale che deve gestire questo tipo di ricoveri da una regione all'altra per Covid. Per noi diventa un problema perdere posti letto in questa fase. Non possiamo contenere l'emergenza coronavirus nostra e contemporaneamente quella della Campania».

 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Novembre 2020, 17:48
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