Campania, no al lockdown. De Luca: «Impossibile senza ristori dal Governo»

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L'annunciato lockdown in Campania per ora non si fa. A far cambiare idea al governatore Vincenzo De Luca è stata la conferenza Stato-Regioni. Primo motivo: il Governo non intende «assumere drastiche misure restrittive a livello nazionale, quindi diventa improponibile realizzare misure limitate a una sola regione, al di fuori quindi di una decisione nazionale che comporterebbe anche incontrollabili spostamenti al di fuori dei confini regionali». Secondo, l'assenza al momento di un piano socioeconomico di ristori, che De Luca ha sempre detto di considerare essenziale prima di varare drastiche chiusure. 

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Intanto il governatore si differenzia su due questioni cardine del nuovo dpcm: la didattica a distanza a suo avviso deve rimanere al cento per cento, con l'eccezione dei soli asili, e i locali pubblici vanno chiusi alle 23 invece che alle 18 come previsto dal nuovo giro di vite nazionale. In assenza di chiusure complessive «è inutile penalizzare intere categorie». L'annunciata ordinanza-lockdown di domani non ci sarà, anche se è non è escluso un provvedimento che introduca nuove misure di contenimento dell'epidemia che in Campania continua a correre veloce.

Dopo il pauroso balzo in avanti di ieri (2.280 contagi, nuovo record regionale, su 15.801 tamponi) i dati di oggi fanno segnare una frenata con un incremento di "soli" 1.718 casi. Poichè c'è stato anche un considerevole calo nei tamponi (12.530) la situazione resta in pratica invariata, «a un passo dalla tragedia» come l'aveva definita ieri il presidente della Regione ribadendo l'assoluta urgenza di misure drastiche. Osservata speciale resta la scuola, che il governatore valuta pericolosa fonte di contagio non per l'attività interna ma per gli assembramenti all'ingresso e all'uscita senza protezioni.

Dai dati dell'Unità di crisi si evince che, nelle due settimane successive all'apertura, i contagi nella fascia d'età fino a 18 anni sono cresciuti di nove volte, contro le tre della restante popolazione: un indice che secondo il governatore impone di proseguire con la didattica a distanza. 

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La richiesta della Campania: «Piano socioeconomico per famiglie e pensionati»

In sede di conferenza Stato-Regioni, il governatore campano batte su un punto: «Chiediamo al Governo di impegnarsi: a garantire la legalità e il rispetto delle leggi; a mettere a punto immediatamente un piano di sostegno socio-economico per le categorie produttive e per le famiglie. Questo sostegno costituisce una priorità assoluta, al pari delle misure sanitarie, come abbiamo fatto in Campania con un piano economico e sociale scattato contestualmente alle misure restrittive. Da oggi non accetteremo ritardi e interlocuzioni se non si affronta da subito il tema sociale».

Un tema che da ieri è anche questione di ordine pubblico. Anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris insiste, come De Luca, sull'urgenza di misure a favore delle categorie indebolite dal Covid. «Ho sottolineato più volte il rischio concreto del contagio criminale e dell'infiltrazione di frange violente e criminali che potessero strumentalizzare un forte e crescente disagio sociale. Ecco perchè è necessario mettere in campo tutte le misure per sostenere il profondo disagio economico e lavorativo della nostre comunità'».


Ultimo aggiornamento: Sabato 24 Ottobre 2020, 22:55
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