Amanda Knox in Italia, il giudice che l'ha assolta: «Fossi in lei starei in silenzio. Non sfrutti questa vicenda»
Amanda Knox torna in Italia e snobba i cronisti
Dopo due giorni scivolati via in un composto ma totale silenzio durante il suo primo ritorno nel nostro Paese, a otto anni dalla sua scarcerazione e a quattro dalla sentenza assolutoria di terzo grado, accolta come una «icona del processo massmediatico» al Festival modenese, Amanda ha ripercorso i momenti salienti di una vicenda che le «ha tolto anni della giovinezza» e «ha sconvolto» la sua famiglia. Da quella notte del primo novembre 2007, in via della Pergola a Perugia, «quando un ladro, Rudy Guede, è entrato nella mia abitazione, ha violentato e ucciso la mia amica Meredith mentre io e Raffaele (Sollecito, ndr) non eravamo lì», al «peso schiacciante» della «parola 'colpevolè pronunciata dal giudice», in primo grado. Ancora: dal momento in cui «per la prima volta dentro al carcere ho visto piangere mio padre e allora ho capito quanto fosse grave la situazione» per 'restarè con la memoria sempre dietro le sbarre, dove dice di aver «meditato sul suicidio».
Se da Perugia, a stretto giro, è arrivata la replica del pm, «valuterò, ma non credo proprio che sarà possibile incontrarci», questo di Amanda Knox è stato uno dei pochi accenni positivi ai media che, in questi giorni modenesi, la 31enne ha evitato senza mai rivolgere loro la parola. «I media nella mia vicenda sono arrivati a sostenere il tema dell'orgia finita male. Mi definivano 'Foxy Knoxy'. Sul palcoscenico mondiale io ero una furba, psicopatica e drogata, puttana. Colpevole. Io e Raffaele siamo stati marchiati dai titoli dei giornali». Proprio mentre 'l'altra Amandà lasciava il Monzani di Modena (nelle prossime ore partirà dall'Italia) rincorsa da fotografi e cameraman provenienti anche dagli Stati Uniti, i 'fantasmì di Amanda Knox sono ricomparsi, da Perugia, con gli interrogativi di sempre. «Spieghi come mai ha calunniato Patrick Lumumba», chiede l'avvocato Francesco Maresca, legale dei familiari di Meredith Kercher. Knox è stata definitivamente condannata a tre anni per calunnia su Lumumba. Per la violenza e l'omicidio della studentessa inglese, invece, l'unico condannato in via definitiva è Rudy Guede con una pena di 16 anni.
Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Giugno 2019, 19:03
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Profilo Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout