Academy 5G, dal Campus di San Giovanni
cinque progetti di applicazione del 5G

Academy 5G, dal Campus di San Giovanni cinque progetti di applicazione del 5G

di Elvira Iadanza
«È la tecnologia, bellezza» si può partire da una rivisitazione delle celebre frase di Humphrey Bogart nel film “L'ultima minaccia” per spiegare la cerimonia conclusiva del primo anno della Academy 5G dell'Università Federico II e Capgemini. Un percorso iniziato a dicembre e portato avanti, in via telematica, anche durante il lockdown.

A partecipare a questo primo anno di alta formazione sono stati 30 studenti, provenienti da diversi ambiti di studi, che hanno sviluppato in collaborazione con varie aziende quattro progetti di applicazione concreta del 5G: uno in ambito sanitario, dedicato a una nuova metodologia di controllo per i pazienti affetti da parkinson, uno sulla logistica portuale, un altro dedicato al mondo dell'arte in collaborazione con il Museo di Capodimonte e l'ultimo dedicato al comparto manifatturiero.

All'incontro, trasmesso in diretta streaming, hanno partecipato le numerose personalità che si sono spese per la realizzazione pratica dell'Academy.

Ad aprire i lavori, il rettore dell'ateneo Arturo De Vivo che ha sottolineato l'importanza di questa accademia nata alla Federico II nel polo tecnologico di San Giovanni a Teduccio: «L'esperienza dell'Academy rappresenta un momento importante perchè si declinano due istanze della nostra università: l'innovazione della didattica e l'offerta formativa finalizzata all'inserimento nel mondo del lavoro, di alto livello, dei nostri studenti».

Alle parole del rettore fanno eco quelle dell'amministratore delegato di Capgemini Italia, Andrea Falleni: «Siamo molto orgogliosi di annunciare oggi la fine della prima edizione della 5G Academy che abbiamo sviluppato in collaborazione con l’Università di Napoli Federico II e i nostri partner. Il nostro obiettivo  - continua Falleni - era quello di sviluppare competenze tecnologiche che consentano di comprendere come i vantaggi della tecnologia 5G possano abilitare nuovi modelli di business e rendere più efficienti gli esistenti. Abbiamo scelto di investire qui perché negli ultimi tre anni l’Università di Napoli ha sviluppato e consolidato un modello di successo di Academy analoghe, realizzate in collaborazione con altrettanti partner industriali rilevanti del nostro paese».
 

È intervenuto anche il ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, che da rettore della Federico II ha visto nascere questo progetto: «Le accademie di questo tipo rappresentano un nuovo Rinascimento, il primo esempio, tra l'altro proprio nato in Italia, di multidisciplinarità. Una strategia interessante, non solo per lo sviluppo tecnologico, che dobbiamo però sviluppare al meglio. Il 5G che è il tema su cui si basa questo percorso di alta formazione, inoltre, è una palestra interessante, in cui a fare la differenza saranno i contenuti innovativi»

All'incontro  hanno partecipato fra gli altri Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Tim, Valeria Fascione, assessore regionale con delega alle Startup e all'innovazione, Giuseppe Sernicola, manager di Leonardo, e tutto il corpo docente della Federico II che ha aderito al progetto.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Luglio 2020, 15:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA