Papa Francesco: "E' la terza guerra mondiale,
sono pronto ad andare in Kurdistan"

Papa Francesco: "E' la terza guerra mondiale, ​sono pronto ad andare in Kurdistan"
ROMA - E' un Francesco che si sofferma su tutti i temi caldi dei nostri giorni, quello che parla con i giornalisti a bordo dell'aereo che lo riporta a Roma. Il Papa ha denunciato l'efferatezza delle guerre non convenzionali e che sia stato raggiunto «un livello di crudeltà spaventosa» di cui spesso sono vittime civili inermi, donne e bambini. «La tortura è diventata un mezzo quasi ordinario». Questi «sono i frutti della guerra, qui siamo in guerra, è una III guerra mondiale ma a pezzi». «I mezzi con i quali fermare l'aggressore ingiusto - ha detto il Papa - dovranno essere valutati». Papa Francesco, a bordo dell'aereo che lo riportava a Roma da Seul ha anche invitato ad «avere memoria: quante volte - ha ammonito - con questa scusa di fermare l'aggressore le potenze hanno fatto una vera guerra di conquista. Una sola nazione non può giudicare come si ferma un aggressore».



Papa Bergoglio ha ricordato che «dopo la Seconda guerra mondiale è nata l'idea della Organizzazione delle Nazioni Unite, è là che si deve discutere: 'Come facciamo a fermarlo?'». Interpellato anche sulle tante vittime cristiane in Iraq Papa Francesco ha osservato «sì ci sono le minoranze cristiane, ci sono i martiri, ci sono tanti, ma qui ci sono uomini e donne, minoranze religiose e altri, e tutti sono uguali davanti a Dio. Fermare l'aggressore ingiusto - ha spiegato il Papa - è un diritto dell'umanità, ma è anche un diritto che ha l'aggressore di essere fermato perchè non faccia il male». Francesco ha poi aggiunto: «Sono disposto ad andare in Kurdistan, c'è la possibilità», rispondendo ad una domanda sulla missione del suo inviato cardinale Filoni in Iraq e Kurdistan.



«Settant'anni fa i vescovi emeriti erano una novità, oggi sono una istituzione, il papa emerito penso che sia già una istituzione perchè la nostra vita si allunga e a una certa età non c'è la capacita di governare bene, la salute è anche buona, ma non la capacità di portare avanti il governo della Chiesa». Lo ha detto il Papa, aggiungendo che «qualche teologo forse pensa che non è giusto, ma io penso così, farei io lo stesso; Papa Benedetto ha aperto una porta che è istituzionale, non eccezionale».



Il Papa ha ricordato di aver già detto che avere Papa Ratzinger vicino «è come avere un nonno a casa, per la saggezza, e un uomo di saggezza, ha le nuances (probabilmente intendeva la capacità di cogliere le sfumature, ndr), che mi incoraggiano, questo è il rapporto che abbiamo». Il Papa ha anche raccontato di avere visto Benedetto XVI quando prima di partire per la Corea è andato a trovarlo. «Una settimana prima - rivelato Bergoglio - mi ha inviato uno scritto interessante, mi chiedeva un'opinione, abbiamo un rapporto normale» e ha ricordato che Papa Ratzinger con la scelta di rinunciare al Pontificato ha mostrato «il suo coraggio e la sua umiltà».
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Agosto 2014, 20:25