Alcuni resti, tra cui quello di una donna in gravidanza, sono stati trovati in posizioni tali da far pensare che fossero stati legati prima di essere uccisi. I corpi ritrovati non erano stati sepolti, ma cadendo sui margini acquitrinosi del lago, sono stati preservati dal fango. Analisi al radiocarbonio hanno permesso di datare la scena a circa 10.000 anni fa. Forse un raid per depredarli di cibo e beni, oppure un deliberato atto di violenza per eliminare un gruppo rivale. Le motivazioni di questo antico massacro resteranno per sempre ignote, ma secondo i ricercatori il ritrovamento rappresenta un'eccezionale istantanea delle antiche società di cacciatori-raccoglitori che esistevano nell'Olocene, anche perchè testimonianze di questo tipo sono pochissime.
Una possibilità, spiegano i ricercatori, è che aggressioni di questo tipo fossero particolarmente rare.
Ma altri studiosi sostengono invece che la violenza fosse un elemento comune delle culture primitive. La conservazione dei resti del massacro di Nataruk è stata estremamente fortuita. Nonostante la mancata inumazione, i corpi si sono 'salvatì grazie alle particolari condizioni ambientali (ambiente acquitrinoso, fangoso e povero di ossigeno). Ma questa circostanza non fornisce molte indicazioni per capire quale delle due tesi sia la più corretta.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Gennaio 2016, 22:31