Sardegna, il governatore Solinas ci ripensa: «Niente discriminazioni, ma filtri per una riapertura sicura»
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Il numero uno della Regione Sardegna, questa mattina ad Agorà, ha spiegato: «Vogliamo essere una terra ospitale e sicura dal punto di vista sanitario, con il Governo stiamo cercando di trovare un punto di intesa per garantire questo equilibrio. Il modello che proponiamo è in linea con le tendenze nazionali e internazionali, facciamo riferimento agli stessi protocolli per la ripresa del campionato di Serie A e dei set cinematografici. Sappiamo che i test hanno un margine d'errore, ma l'alternativa è il nulla».
Dopo le tante discussioni tra Governo e Regioni, una soluzione condivisa sembra sempre più vicina. «Entro il 3 dovremo arrivare a un accordo e cercheremo fino alla fine un'intesa su questo modello. Se non la trovassimo, avremo un sistema di controlli più articolato, con registrazione all'ingresso e su una piattaforma e con un questionario per capire dove concentrare maggiori controlli» - spiega Christian Solinas - «Tamponi e test sierologici non sono barriere o strumenti di discriminazioni, ma semplicemente filtri che ci consentano la tutela della salute contemperata con la giusta esigenza di una riapertura. La vicenda è stata strumentalizzata e mistificata contro ogni logica, la nostra è una proposta di buon senso sulla quale siamo disponibili a ragionare».
Christian Solinas ha anche parlato della situazione della Grecia, che vorrebbe aprire le porte ai turisti in base alla nazionalità: «Il loro problema è prevedere una quarantena, mentre la nostra proposta dice che facendo un test prima della partenza, con tutti i limiti che siamo consapevoli ci sono, si arriva in Sardegna e si fa una vacanza senza quarantena. La nostra è una proposta di buonsenso sulla quale siamo disponibili a ragionare».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Giugno 2020, 21:18
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