La lettera-denuncia delle accadamie di arte drammatica italiane: «Il mondo dello spettacolo è in grave difficoltà»

La lettera-denuncia delle accadamie di arte drammatica italiane: «Il mondo dello spettacolo è in grave difficoltà»
Una nuova rete di allievi attori e allieve attrici che comprende buona parte delle più importanti scuole e accademie d’arte drammatica italiane (tra cui l'Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” e la Scuola di Teatro del Teatro Stabile di Napoli) ha sottoscritto un documento per denunciare la grave difficoltà in cui versa il mondo dello spettacolo e «portare alla luce alcuni meccanismi malsani che ormai da troppo lo regolano». 

LA LETTERA-DENUNCIA

«Siamo un gruppo di allievi attori, allieve attrici, allievi e allieve delle scuole d'arte drammatica italiane. Siamo giovani dai 18 ai 35 anni che frequentano o hanno frequentato le suddette scuole. Siamo la futura schiera di professionisti che affronteranno il mestiere attoriale. È ormai da due mesi che, come tanti, ci ritroviamo fermi con il nostro lavoro. Spettacoli saltati, lezioni sospese, progetti bloccati. Come per molte lavoratrici e lavoratori del settore artistico questo periodo sta diventando un’occasione di riflessione e confronto sul mondo che ci attende. Ci siamo incontrati virtualmente, abbiamo discusso, stiamo facendo rete e intendiamo condividere le nostre riflessioni per mettere in luce dei meccanismi che reputiamo malsani. A dare il via al dibattito è stato questo evento: nella mattina del 18 aprile 2020, alcuni studenti di diverse Scuole di Teatro e Accademie d’Arte Drammatica hanno ricevuto, tramite le segreterie delle rispettive Scuole, una richiesta di partecipazione al programma RAI “Il volo del calabrone”. Agli allievi è stato chiesto di sviluppare un intervento performativo della durata di 2-3 minuti che, se superata la selezione prevista, sarebbe stato inserito nel programma. Per questa prestazione non è stata prevista nessuna retribuzione. Non ci soffermeremo su questa proposta nello specifico, partiremo da qui per costruire un discorso sulla situazione critica in cui vivono da sempre attrici e attori e che l’emergenza COVID-19 ha solo rivelato. Sono molte le richieste che ogni anno arrivano alle direzioni delle Scuole per il coinvolgimento degli allievi in progetti artistici.

L’art. 4 del vigente CCNL recita così: Si qualifica allievo attore chi inizia l’attività di attore. Tale qualifica cesserà non appena l’allievo abbia raggiunto:

Per chi possieda un diploma di abilitazione rilasciato da una scuola qualificata, 100 giornate lavorative prestate nei settori del cinema, teatro, radio e televisione

Per chi non possiede un diploma di abilitazione rilasciato da una scuola qualificata, 300 giornate lavorative, oppure 180 giornate lavorative negli ultimi due anni prestate nei settori del cinema, teatro, radio e televisione

Cento giornate lavorative sembrano poche. Lo sembravano anche le trenta necessarie per ottenere il bonus e si sono rivelate decisamente troppe. In media, all’anno, un attore ne raggiunge diciannove.

Ci chiediamo perché sia così complicato regolarizzare le esperienze lavorative proposte agli allievi attori, anche se ancora studenti. Le Scuole che tutelano i loro allievi esistono e sono per noi esempi virtuosi, eccezioni da trasformare in regola.

Che tipo di professioniste e professionisti saremo se ci abituiamo da subito, fin dalla formazione, a sottostare a dinamiche che non fanno altro che svilire la nostra professione?

Parliamo di esperienze sì formative, ma a tutti gli effetti lavorative, volte proprio alla professionalizzazione dell’allievo attore: esperienze di palco, di set, collaborazione con professionisti dello spettacolo. Troppo spesso queste esperienze, pur essendo finalizzate all’immissione nel mondo del lavoro, non vengono considerate lavoro vero e proprio.

Se sei allievo attore poi, tra prestazioni pagate in visibilità, lavoro in nero, stage, workshop, prove gratuite ed esperienze ritenute formative, la media si abbassa e arrivare all’obiettivo richiesto diventa davvero difficile.

Molte delle proposte che ci arrivano sono finalizzate all'inserimento nel mondo del lavoro.

Ci chiediamo: in che modo?

Ma, soprattutto: in che mondo?

Ci prepariamo ad un mondo del lavoro dove le professioniste e i professionisti dello spettacolo sono privi di tutele.

Ci prepariamo ad un mondo del lavoro consci dei nostri doveri, ma all’oscuro dei nostri diritti.

Ci prepariamo ad un mondo del lavoro dove la visibilità viene ancora percepita come merce di scambio.

Ci prepariamo ad un mondo del lavoro che, ormai, molto raramente riconosce e rispetta le nostre prestazioni professionali.

Perché queste condizioni cambino, perché si scardinino alla base tutti i meccanismi che hanno portato il nostro comparto a collassare a nostro discapito, ci uniamo alla mobilitazione del nostro settore che vede attrici, attori e maestranze dello spettacolo insieme nella lotta per il riconoscimento della categoria di cui facciamo parte, iniziando con questa presa di coscienza
».

Gli allievi che hanno sottoscritto il documento fanno parte delle seguenti scuole e accademie di teatro:

Accademia d’Arte del Dramma Antico

Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe”

Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”

Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”

Scuola di recitazione “Mariangela Melato” – Teatro Nazionale di Genova

Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino

Scuola Teatrale d’Eccellenza  modello Te.S.eO Veneto

Scuola di Teatro del Teatro Stabile di Napoli

Civica scuola di Teatro Paolo Grassi

Scuola dei Mestieri dello Spettacolo del Teatro Biondo di Palermo

Accademia dei Filodrammatici di Milano

Accademia Internazionale di Teatro di Roma 

Accademia Teatro Dimitri

Officina Pasolini di Roma

Scuola d’Arte cinematografica Gian Maria Volonté 

scuola di teatro “Shakespeare School”

Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Bellini di Napoli
Ultimo aggiornamento: Venerdì 29 Maggio 2020, 06:59
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