Parrucchieri untori, 150 a rischio contagio Coronavirus negli Usa: il caso in Missouri

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Ben 150 persone potrebbero aver contratto il Coronavirus per essere andate dal parrucchiere. La corsa post-lockdown per rifarsi il look. La corsa dei coiffeur ai loro saloni per riagguantare i clienti dopo settimane di stop e riaprire gli affari. Un mix fatale che a Springfield, in Missouri, si sta rivelando un incubo: due parrucchieri della catena Great Clips sono andati a lavorare pur avendo i sintomi del Covid, che hanno tenuto ben nascosti, e hanno esposto al rischio contagio 150 clienti. Tutti e due lavorano nello stesso salone, ora chiuso per una pulizia e una disinfestazione approfondita.

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«Il benessere dei nostri clienti e dei nostri parrucchieri sono la nostra priorità e un'appropriata disinfestazione è sempre stata una pratica nei nostri saloni», afferma il titolare della catena di Great Clips. Parole però non sufficienti a rassicurare i 150 clienti gettati nel panico e in attesa di essere sottoposti al test. I due parrucchieri 'untorì hanno ripreso a lavorare nella seconda settimana di maggio, dopo che il Missouri ha autorizzato la ripresa delle attività, e hanno usato la mascherina.

Ma dal parrucchiere il problema è la mancanza del distanziamento sociale e così, anche se con bocca e naso coperto, hanno avuto contatti ravvicinati con i clienti.
I due hanno tenuto ben nascosti i loro sintomi fino a quando si sono sentiti realmente male e sono stati testati e risultati positivi. Grazie alle misure messe in campo dal salone è stato possibile rintracciare tutti i loro clienti e metterli in guardia. Il caso mostra le difficoltà della riapertura dell'economia e i rischi che le attività commerciali e non corrono fra i dipendenti e i clienti.

 


Rischi che in molti casi si possono tradurre in azioni legali: negli Stati Uniti ne sono state presentate già 1.300 legate al coronavirus, anche se molte legate a detenuti che chiedono la libertà vigilata in seguito alle condizioni igieniche precarie delle prigioni e alle loro condizioni di salute. Le loro richieste di libertà si 'ispiranò all'uscita prematura da dietro le sbarre di Paul Manafort e Michael Cohen, due ex uomini del presidente Donald Trump. 
Ultimo aggiornamento: Domenica 24 Maggio 2020, 19:11
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