Silvia Romano su Facebook: «Non arrabbiatevi per difendermi. Non vedevo l'ora di abbracciare i miei cari»

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Silvia Romano rompe il silenzio e con un post su Facebook si rivolge a chi in questi giorni ha parlato di lei, a chi l'ha attaccata ma soprattutto a chi l'ha difesa: la cooperante 24enne milanese, tornata a casa domenica dopo 18 mesi di prigionia tra Kenya e Somalia, ha dovuto incassare critiche, insulti e minacce sui social dopo la sua liberazione. 

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​Nel post, la giovane ha voluto dire «grazie, grazie, grazie» a «tutti gli amici e le amiche che mi sono stati vicini con il cuore in questo lungo tempo». E ha ringraziato anche «chi non era un amico, ma un conoscente o uno sconosciuto e mi ha dedicato un pensiero. A tutti coloro che hanno supportato i miei genitori e mia sorella in modo così speciale e inaspettato: scoprire quanto affetto gli avete dimostrato per me è stato ed è solo motivo di gioia, sono stati forti anche grazie a voi e io sono immensamente grata per questo». 

«Vi chiedo di non arrabbiarvi per difendermi», scrive Silvia. «Sono felice perché ho ritrovato i miei cari ancora in piedi, grazie a Dio, nonostante il loro grande dolore. Perché ho ritrovato voi, tutti voi, pronti ad abbracciarmi. Io ho sempre seguito il cuore e quello non tradirà mai». «Non vedevo l'ora di scendere da quell'aereo, perché per me contava solo riabbracciare le persone più importanti della mia vita, sentire il loro calore e dirgli quanto le amassi, nonostante il mio vestito». 

Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Maggio 2020, 12:35
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