Coronavirus, al mare sul lettino a rotazione: «Bagni e sole quattro ore a testa». Spiagge libere affidate ai privati

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di Lorenzo De Cicco e Mirko Polisano
Dalle targhe alterne al bagnasciuga a rotazione: in attesa di capire se davvero toccherà andare al mare confinati tra barriere in plexiglass, cupole di bamboo o recinti corda (molto dipenderà dalle regole nazionali) il Campidoglio ha iniziato a progettare l'estate di Roma sul litorale. Estate inevitabilmente marchiata dal Covid, quindi nel segno di mille precauzioni e cautele. E anche di naturali limitazioni.

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Una cosa è certa: sulle spiagge, dove l'ingresso sarà contingentato e gli ombrelloni peraltro saranno molto più distanti l'uno dall'altro rispetto al solito, non ci sarà spazio per tutti. Quindi che si fa? «Lavoriamo a uno schema di turnazioni, si farà il bagno alternati», racconta Andrea Coia, presidente della Commissione Attività produttive del Comune di Roma. «Saranno due o tre turni: mattina-pomeriggio o, con intervalli più brevi, mattina-pomeriggio-sera». Insomma ombrelloni a numero chiuso e anche a tempo: sì ai tuffi, ma solo per 3-4 ore, poi si dovrà cedere il posto. Naturalmente anche il costo del lettino sarà sforbiciato della metà o di un terzo, a seconda della durata del turno.

CORSA ALL'OMBRELLONE
Il piano è già oggetto di discussione tra l'amministrazione capitolina e il Municipio X di Ostia. Proprio insieme ai tecnici della circoscrizione si sta lavorando a un'app che permetterebbe di prenotare il lettino. Chi non è dotato di smartphone, potrebbe ricorrere invece a un numero verde. Oltre all'orario, l'alternanza sulle spiagge di Roma dovrebbe anche tenere conto dei giorni spesi a prendere il sole. Continua il presidente della Commissione Commercio: «Se io sono stato in spiaggia per diversi giorni di fila, dovrò saltare un turno. Quando si prenoterà, si terrà in considerazione anche questo fattore. Non vogliamo che ci siano persone al mare magari per due settimane consecutive mentre altri non riescono a prenotare nemmeno un giorno». Alcune persone, spiega Coia, avranno una «prelazione» rispetto agli altri. «Priorità a disabili, anziani, fragilità e famiglie numerose».

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SENZA STABILIMENTI
C'è poi il tema spiagge libere, che impensierisce non poco il Campidoglio e il X Municipio. Tra le ipotesi al vaglio del Comune c'è quella di affidare il servizio di pulizia e vigilanza degli arenili che non sono in concessione ai gestori dei vicini stabilimenti. I balneari, a cui più volte il M5S di Roma ha dichiarato guerra, potrebbero quindi offrire a Palazzo Senatorio una ciambella di salvataggio per evitare l'impasse. Non sarà facile d'altronde affrontare la stagione estiva con le prescrizioni dell'emergenza virus. Se è vero che i privati - a cui la Regione ha appena concesso di realizzare gli interventi di manutenzione in vista dell'estate - si stanno già attrezzando per ospitare i bagnanti a distanza di sicurezza, il Comune non sa ancora come gestire gli arenili liberi. Il punto è come riuscire a far rispettare le distanze tra i bagnanti. Negli stabilimenti, possono farlo i gestori, che dovrebbero anche portare lattine e pasti sotto l'ombrellone, per evitare di creare lunghe file nei pressi dei chioschi. Ma sulle spiagge libere, chi controlla? Da qui l'idea di affidare ai balneari la sorveglianza.
 
 

GLI ARENILI
Da qualche giorno sono stati avviati i primi incontri tra l'amministrazione del X Municipio e i balneari di Ostia per trovare una scappatoia. Sul tavolo delle trattative, appunto, non solo le spiagge libere, la cui manutenzione sarà molto probabilmente a carico degli stabilimenti confinanti (così come previsto in passato da alcune ordinanze) ma anche la proroga delle concessioni in scadenza il prossimo 31 dicembre. «Chiediamo su questo l'applicazione della legge - dice Andrea Defonte, presidente dei balneari di Ostia - approvata dall'allora governo gialloverde vale a dire l'estensione della proroga di altri 15 anni. Sul resto siamo disponibili a collaborare». Insomma i balneari, anche se c'è chi storce il naso, ci starebbero a dare una mano, purché si rivedano le concessioni in scadenza. E si fanno avanti per offrire al Campidoglio un'exit strategy, con un patto del mare sulla scia dell'emergenza Covid.
 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Aprile 2020, 11:33
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