Claudia Meini, scomparsa da 17 giorni: «Come Roberta Ragusa». Aveva il terrore del coronavirus

Il giallo di Claudia Meini, scomparsa da 17 giorni: «Come Roberta Ragusa». Aveva il terrore del coronavirus
Claudia Meini, 40 anni, è scomparsa ormai da 17 giorni: era il 23 marzo quando, in pigiama e ciabatte, è uscita da casa dei genitori a Cascina, in provincia di Pisa. Secondo chi la conosce, era tormentata dalla paura della pandemia di coronavirus, ma non si capisce dove sia andata a finire: non nell'Arno, dove l'hanno cercata anche i sommozzatori, e nemmeno sulle sponde del fiume, battute da Zambra fino alla foce di Marina di Pisa.

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Quello di Claudia è un giallo che ricorda quello di Roberta Ragusa, scomparsa nel 2012, racconta oggi il quotidiano La Nazione: gli investigatori si muovono a tutto campo, con i carabinieri coordinati dal pm Fabio Pelosi. Il magistrato sta seguendo alcuni precisi filoni, coperti però dal massimo riserbo, ma nessuno scenario è escluso. La 40enne, nel suo vagare, potrebbe aver fatto un brutto incontro, essere stata vittima di un aggressore che poi l'ha fatta scomparire.

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COME ROBERTA Impossibile, ipotizzando questo copione - che, si apprende, gli inquirenti non possono escludere - non andare con la mente al mistero di Gello, una manciata di abitati più in là, verso Pisa, e a Roberta Ragusa, il cui corpo non è più stato trovato: una vicenda che la giustizia ha consegnato alla storia come delitto efferato. Ma anche un 'cold case' sempre in piedi. Nel caso di Claudia Meini, però, la sequenza - a parte l'abbigliamento e lo scuro della sera - presenta un quadro diverso già dalle fasi iniziali.



La donna fu vista fuggire dalla madre che non fece in tempo a raggiungerla, e il giorno precedente la 40enne si era allontanata anche dalla casa che divide a Pisa con due studentesse.
I carabinieri la trovarono in giro, confusa, e l'accompagnarono al pronto soccorso. Poi fu portata dai genitori dove una manciata di ore dopo la cosa si ripeté. «Era tormentata dal virus - dice la madre, Graziella Giani a La Nazione - e dall'impossibilità di vedere il figlio (avuto da una precedente relazione) con cui parlava via Skype. Non andava a trovarlo, doveva prendere il bus e aveva paura di essere contagiata. Il fatto che non si trovi nel fiume ci lascia accesa la fiammella della speranza».

 


PER IL COMPAGNO È VIVA I carabinieri hanno sequestrato il cellulare di Claudia: nelle ultime telefonate e nei movimenti telematici potrebbero esserci indizi. È a pista che viene battuta? Altrimenti cosa può essere successo? «La conosco bene e so che Claudia non avrebbe mai fatto un gesto folle», dice il compagno Andrea Marcacci, che ha rilanciato l'appello sui social e non si dà pace. La crede viva e in zona: «anche se a questo punto pensiamo che possa essersi cambiata d'abito, magari utilizzando vestiti che ha trovato abbandonati».

«Il blocco totale dei movimenti - aggiunge - ci aiuta a ritenere che non possa essersi allontanata, viviamo un dramma, ma la cerchiamo senza sosta». Il compagno - che con lei condivide il lavoro nel mondo del marketing - non esclude che Claudia «abbia subito una perdita parziale o totale di memoria» che le impedisce di tornare a casa. Oppure qualcuno la costringe da qualche parte? Anche questo non si può escludere. 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Aprile 2020, 13:13
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