Coronavirus e il 5G, la fake news invade Facebook: in migliaia pronti a maxiprotesta sui social

Coronavirus e il 5G, la fake news invade Facebook: in migliaia pronti a maxiprotesta sui social

di Domenico Zurlo
In piena emergenza coronavirus in quasi tutto il mondo, con la città cinese di Wuhan, epicentro della pandemia, che sta pian piano uscendo dal suo lockdown, un nuovo complotto sta invadendo i social in questi giorni: il pericolo della tecnologia 5G. In migliaia si stanno infatti radunando sui social network per promuovere la teoria della cospirazione secondo cui la stessa pandemia di Covid-19 sarebbe causata o comunque legata al 5G.

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Oltre 10mila persone hanno preso parte ad un gruppo su Facebook per pianificare una maxiprotesta in programma il lunedì di Pasquetta, allo scopo di impedire il lancio della tecnologia di prossima generazione: il gruppo si chiama Worldwide Unified Protest Against 5G - Easter Uprising e ha lanciato un invito all'azione in tutto il mondo, per aggirare le restrizioni dovute al lockdown, scrive il quotidiano britannico Independent.

L'azione sarebbe quella di spegnere contemporaneamente computer, tablet e smartphone e tutti i dispositivi connessi a internet nella giornata del 13 aprile. 
«Colpiremo le aziende alle loro tasche», scrivono i creatori del gruppo social, che hanno incoraggiato i membri ad essere creativi, scrivendo canzoni o inventandosi opere d'arte. Ma il gruppo Facebook sopra citato non è l'unico a organizzare proteste mondiali contro il 5G: un altro delle stesse dimensioni sta pianificando un'azione, non ancora meglio specificata, il 25 aprile.

Le teorie che associano il 5G alla pandemia, o all'improvvisa morte di centinaia di animali, uccelli in particolare: ma scienziati e ricercatori, anche senza alcun interesse legato alle telecomunicazioni, hanno già smentito le affermazioni complottistiche, definendole a dir poco infondate. Simon Clarke, professore associato all'università di Reading, le ha definite «spazzatura completa», scrive l'Independent: ma come spesso accade, sui social e su YouTube alcuni post e video hanno totalizzato migliaia di visualizzazioni e condivisioni da parte di persone che non credono agli scienziati ma hanno timore che la teoria sia in qualche modo vera.

La paura improvvisa del 5G ha portato in Inghilterra addirittura ad azioni vandaliche, con almeno una ventina di antenne telefoniche date alle fiamme: Facebook e YouTube hanno già comunicato che rimuoverà i post disinformativi, che collegano appunto le reti 5G alla diffusione del coronavirus, ma spesso e volentieri le teorie del complotto viaggiano più velocemente e con meno attrito rispetto agli studi scientifici. Il pericolo viaggia anche sulle chat private: anche per questo Facebook ha deciso di limitare la possibilità di inoltrare i messaggi su WhatsApp ad una sola conversazione alla volta proprio per evitare la diffusione di massa di fake news pericolose.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Aprile 2020, 19:34
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