Non cambia di molto invece il numero di morti. Sono infatti 604 le vittime in più per conseguenze derivate dal coronavirus. Ieri il dato era di 636. È quanto ha diramato il capo del dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli in conferenza stampa nel consueto bollettino delle 18 di oggi martedì 7 aprile.
IL BOLLETTINO DI OGGI
I casi Covid-19 accertati in Italia dall'inizio dell'emergenza sono ora 135.586 (3.039 in più rispetto a ieri), di cui 17.127 morti e 24.392 guariti, 1.555 nelle ultime ventiquattro ore. Il numero di attualmente positivi nel nostro Paese è di 94.067 persone, ieri era di 93.187, un aumento di 880 unità. «È l'incremento più basso registrato dal 10 marzo», ha dichiarato Borrelli. I tamponi effettuati fino ad oggi sono 755.445, 33.713 nell'ultimo giorno (Ieri erano 30.271).
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Sono 3.792 i malati in terapia intensiva, 106 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.305 sono in Lombardia. 28.718 sono poi ricoverati con sintomi -258 rispetto a ieri, e 61.557 (+1.244) sono quelli in isolamento domiciliare.
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REZZA (ISS): «DOPO PLATEU SEMBRA ESSERCI DISCESA, MANTENERE CONTENIMENTO»
«Finalmente sembra che si inizi a intravedere una diminuzione di nuovi casi. Dopo una fase di plateu sembra esserci una discesa con la curva che inizia a scendere verso il basso», Così Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità. «Ma aspettiamo domani o dopodomani prima di tirare un sospiro di sollievo, bisogna assolutamente mantenere le misure di contenimento».
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«Speriamo di assistere ad una flessione, ma bisogna sempre tenere a mente che il virus resterà nella popolazione, non è che arriviamo a zero tra una settimana o un mese e allora tana libera tutti». Ha aggiunto Giovanni Rezza in conferenza stampa sottolineando che bisognerà ingaggiare con il virus una «dura lotta». «Dobbiamo mantenere rigorosamente tutte le misure di distanziamento sociale - ha aggiunto - perché ogni rilassamento può significare una ripresa della circolazione».
«Su quanto l'immunità dal coronavirus sia protettiva e duratura c'è ancora da studiare - ha spiegato Rezza - probabilmente per analogia con altre malattie infettive lo è, ma ancora non vi sono certezze».
POSITIVI DOPO DUE TAMPONI NEGATIVI? «CASI ECCEZIONALI»
«C'è incertezza ed è bene ammetterlo, le conoscenze sono cresciute moltissimo sul coronavirus, ma ci sono ancora carenze informative. Una è sul periodo durante il quale una persona resta contagiosa. Nella maggior parte dei casi 14 giorni dalla comparsa dei sintomi e con doppio tampone negativo può essere rimessa in società, distanziata socialmente dagli altri. Possono esserci casi eccezionali, una persona che resta positiva per più tempo oltre le due settimane. I casi di ritorno dell'infezione sono eccezionali. Non sappiamo se chi resta a lungo positivo è ancora contagioso e quanto è contagioso». Così Giovanni Rezza dell'Iss in conferenza stampa.
«Finora le caratteristiche dei test sierologici non sono del tutto soddisfacenti, l'affidabilità è ben lungi dal 100%. Per questo si stanno valutando vari test, come quello che cita lei al San Matteo di Pavia». Ha aggiunto Giovanni Rezza risponde a un giornalista in conferenza stampa. «Patentino di immunità? Se anche avessi un test anticorpale positivo non mi avvicinerei ad un'altra persona - ha spiegato -, potrebbe essere un falso positivo, insomma mi dà un'indicazione di massima. I risultati dei test sierologici vanno presi con cautela».
I DATI REGIONE PER REGIONE
Dai dati della Protezione civile emerge che sono 28.343 i malati in Lombardia (126 in meno in più rispetto a ieri), 13.048 in Emilia-Romagna (-3), 9.965 in Veneto (+243), 10.704 in Piemonte (+159), 3.738 nelle Marche (+32), 5.427 in Toscana (+126), 3.212 in Liguria (+35), 3.365 nel Lazio (+65), 2.765 in Campania (+67), 1.379 in Friuli Venezia Giulia (-17), 1.890 in Trentino (+52), 1.301 in provincia di Bolzano (+41), 2.137 in Puglia (+22), 1.859 in Sicilia (+44), 1.491 in Abruzzo (+66), 846 in Umbria (-26), 593 in Valle d'Aosta (+26), 821 in Sardegna (+2), 733 in Calabria (+11), 185 in Molise (-2), 265 in Basilicata (+3).
Quanto alle vittime, se ne registrano 9.484 in Lombardia (+282), 2.180 in Emilia-Romagna (+72), 695 in Veneto (+33), 1.319 in Piemonte (+68), 630 nelle Marche (+18), 369 in Toscana (+19), 620 in Liguria (+25), 216 in Campania (+12), 238 nel Lazio (+9), 164 in Friuli Venezia Giulia (+6), 209 in Puglia (+14), 174 in provincia di Bolzano (+10), 125 in Sicilia (+2), 172 in Abruzzo (+3), 49 in Umbria (+5), 100 in Valle d'Aosta (+4), 244 in Trentino (+14), 60 in Calabria (+2), 52 in Sardegna (+5), 13 in Molise (+0), 14 in Basilicata (+1). I tamponi complessivi sono 755.445, dei quali oltre 388mila in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Aprile 2020, 19:07
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