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La validazione dei test avverrà, spiega, «sulla base di 4 criteri e dovranno essere test con una valenza nazionale, in modo che non vi sia il rischio di difformità tra le varie Regioni». «Stiamo lavorando alacremente - ha spiegato Locatelli - e una risposta sulle validazioni ci sarà in tempi brevi, nell'arco di qualche giorno».
QUATTRO CRITERI La validazione dei test sierologici - mirati ad individuare la presenza degli anticorpi al SarsCov2 attraverso un prelievo di sangue - avverrà sulla base di 4 criteri: «Innanzitutto - ha chiarito Locatelli - si dovrà trattare di un test, o di più test, che dovranno avere una elevata sensibilità e specificità, per evitare che possano esserci dei risultati falsi positivi o falsi negativi. Il secondo criterio è che dovranno essere test realizzabili in tempi brevi, con un arco di tempo ridotto dal momento del prelievo al momento in cui si potrà disporre del risultato».
Terzo criterio è che «possano essere applicabili su larga scala sul territorio nazionale e non ristretti alle capacità di pochi laboratori». Quarto criterio è che siano dei test «di facile applicazione ed esecuzione da parte del personale sanitario».
Altro elemento fondamentale, ha concluso Locatelli, è che i test sierologici che saranno validati «dovranno essere test con valenza nazionale, proprio per evitare che possano crearsi delle disparità o differenze interpretative tra le Regioni».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Aprile 2020, 14:55
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