Coronavirus, Locatelli (Css): «Inevitabile proroga ​delle misure di contenimento»

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«Ad oggi è inevitabile il prolungamento delle misure di contenimento». Lo ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità (Css), Franco Locatelli, nella conferenza stampa dell'Iss. Ciò perchè, ha spiegato, «non siamo in una fase marcatamente declinante ma in una fase, sia pure incoraggiante, di contenimento». Inoltre, anche dopo, «dovremo immaginare alcuni mesi in cui adottare misure attente - ha detto il presidente Iss Silvio Brusaferro - per evitare una ripresa della curva epidemica».

«C'è un dato rilevante negli ultimi giorni: dal 19-20 marzo la curva dei nuovi casi sembra attenuarsi leggermente nella sua ascesa e stiamo monitorando quanto sta avvenendo: non possiamo sulle misure di contenimento». Lo ha affermato Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), oggi a Roma, durante una conferenza stampa organizzata dall'Istituto per fare il punto sul coronavirus, trasmessa anche in streaming. 
«Non illudiamoci di poter allentare le misure di contenimento. Ci sono aree del Paese dove la circolazione del virus è forte. In Lombardia, una parte del Piemonte e del Veneto». Al momento non è possibile dare una stima di «quanti siano in Italia le persone asintomatiche, che pur avendo l'infezione da coronavirus non hanno sintomi o ne hanno molto lievi». 

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Si cominciano a vedere gli effetti delle misure di contenimento sull'andamento dell'infezione di coronavirus in Italiahanno spiegato Brusaferro, e il presidente Locatelli. «Stiamo osservando segnali chiari di efficacia delle misure contenimento, ma - ha detto Locatelli - non bisogna deflettere dalle misure di distanziamento sociale». «Ad oggi i test che vanno alla ricerca dell' Rna sono affidabili.
Tutti gli altri test rapidi o sierologioci ad oggi non hanno raggiunto livelli di affidabilità ali da esser usati. Non vengono raccomandati all'suo, questo non vuole dire che quelle tecnologie non si svilupperanno rapidamente ma ad oggi non è così», ha chiarito Brusaferro.

 


Nel Paese, ha chiarito, «ci sono realtà diverse per quel che riguarda la diffusione del coronavirus. Aree in cui c'è una fortissima circolazione del virus. Ma ci sono altre aree dove c'è una circolazione più limitata e dove la scommessa e la sfida e fare in modo che non diventino zone rosse. Ci sono poi aree dove i casi sono ancora più limitati». «L'età media dei contagiati supera i 60 anni delle persone con infezione. Oltre l'80% dei deceduti sono ultra 70enni - ha detto Locatelli -. L'infezione da Covid-19 per alcuni è stata la causa di morte e per altri ha contribuito in maniera significativa alla letalità».

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Marzo 2020, 17:34
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