Coronavirus, Chi l'ha Visto: «Nel bergamasco contagi prima di Codogno. Un ospedale sapeva tutto ma non ha avvertito»

Coronavirus, Chi l'ha Visto: «Nel bergamasco contagi prima di Codogno. Un ospedale sapeva tutto ma non ha avvertito»

di Silvia Natella
Coronavirus, Chi l'ha Visto: «Nel bergamasco contagi prima di Codogno. Un ospedale sapeva tutto ma non ha avvertito». Le immagini dei mezzi militari che trasportano i feretri via da Bergamo hanno fatto il giro del mondo, ma nella zona oggi più colpita dal Covid-19 più di qualcosa è andato storto. La provincia andava isolata ancor prima di Codogno perché proprio qui - nell'ospedale di Alzano Lombardo - ci sarebbe stato il vero 'paziente 1' italiano.

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Il 15 febbraio scorso, qualche giorno prima del caso del 38enne di Codogno, un anziano si reca al pronto soccorso dell'ospedale di Alzano in condizioni molto gravi. Dopo i primi sospetti e il ricovero, il responso arriva il 22 febbraio: l'uomo è positivo al coronavirus. La Val Seriana non viene chiusa come il lodigiano e Vo' Euganeo, anzi vengono fatte scelte scellerate ed errori madornali.

L'ospedale chiude per poco tempo. Un filmato mostra il divieto d'accesso e un post su Facebook poi cancellato. In giro si parla di un contagio da Covid-19, ma il personale deve lavorare a tutti i costi. Il pronto soccorso, dunque, riapre senza sanificazione accogliendo e facendo uscire tanti "untori inconsapevoli". Negli stessi giorni le istituzioni lanciano iniziative collettive e rimbalza sui social il video #bergamononsiferma.

Il weekend è soleggiato, Lodi non è poi così lontana e la gente si riversa per strada e affolla i locali. Un disastro annunciato. A uno a uno si ammalano e i contatti dei positivi non vengono tracciati, individuati e sottoposti ai tamponi.  «Perché non è stata istituita la zona rossa? Perché ci sono le fabbriche?», si chiede Chi l'ha Visto?
Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Marzo 2020, 23:19
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