Milano, dalla M4 al Teatro Lirico si fermano i grandi cantieri

Dalla M4 al Teatro Lirico si fermano i grandi cantieri

di Simona Romanò
Milano sempre più ferma. Perché l'imperativo è limitare i contagi da Covid-19. Da lunedì scorso sono stati congelati i grandi cantieri per la realizzazione di opere pubbliche, così come richiesto dal decreto anti coronavirus. «Sono 159 i cantieri chiusi, 24 quelli ancora in funzione, perché svolgono attività improrogabili», spiega l'assessore alla Mobilità Marco Granelli.
Stop ai mega lavori di ristrutturazione del Lirico e dell'Arena e stop alle talpe per creare la futura linea Blu, dove le attività si erano già ridotte del 30 per cento dallo scorso 8 marzo. «Il grosso salto precisa Granelli - è avvenuto allora con il primo decreto, che ha causato il fermo delle due tbm, perché gran parte dei lavoratori hanno la residenza nelle regioni meridionali. Quindi, sono andati a casa, hanno rispettato i 14 giorni di quarantena e questo ha comportato il fermo delle talpe, che sono state messe prima in sicurezza, all'altezza di Vettabbia e della stazione De Amicis».
È prevedibile che il cronoprogramma della grande opera salti: l'apertura è fissata a fine luglio 2023. Ma già entro gennaio 2021 la tratta Linate-Forlanini Fs deve essere attivata. «Finora stiamo rispettando i tempi aggiunge l'assessore ma non sappiamo per ora quantificare eventuali ritardi, perché non sappiamo quando finirà l'emergenza sanitaria». Il Comune sta già pensando a un nuovo programma serratissimo, non appena le restrizioni saranno ridotte. La Milano operosa si deve arrendere per frenare la corsa del virus. Bloccati anche gli altri lavori pubblici: dei 29 cantieri dell'area cultura, sport e demanio, ne sono stati chiusi 24. Tra cui quelli, molto delicati, dell'Arena Civica e del Teatro Lirico.
«Sono operativi solo gli operai del pronto intervento e del mantenimento della sicurezza degli edifici», illustra Granelli. E ancora. Sono sospesi 50 cantieri stradali e proseguono soltanto 15, per la manutenzione delle strade, della segnaletica stradale e dei ponti, per esempio ai cavalcavia Imbonati e Farini. «Ma anche questi hanno difficoltà a proseguire ammette Granelli perché i lavoratori non riescono a raggiungere Milano o provengono da zone ad altissimo contagio». Fermi anche i lavori legati al verde e al recupero degli alloggi popolari sfitti. Tutto rimandato al dopo coronavirus.

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Marzo 2020, 10:00
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