I Giochi di Tokyo rinviati al 2021: la vittoria del buonsenso
di Gianluca Cordella
CALENDARI DA RIVEDERE
Arrivederci al 2021, dunque, in una finestra temporale ancora da definire. Verosimilmente le date non dovrebbero discostarsi troppo da quelle previste per quest’anno, con partenza negli ultimi dieci giorni di luglio e fine non oltre il 10 agosto. Prima, però bisognerà spostare i Mondiali di nuoto, in programma a Fukuoka dal 16 luglio all’1 agosto, e quelli di atletica, in calendario dal 6 al 15 agosto a Oregon, Stati Uniti. «Non è detto che le Olimpiadi si facciano in estate, è possibile anche a giugno, ad aprile, a marzo. Sono tutte ipotesi possibili, è tutto legato al fatto che l’agenda la detta il Coronavirus», ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò, andando con i piedi di piombo in un campo come quello dell’emergenza sanitaria dove evidentemente le certezze al momento sono poche. Salvo poi aggiungere che «le Olimpiadi comandano il calendario. La Iaaf ha già detto che è disponibile a spostare il Mondiale, la Fin anche, ma a cascata si dovranno adeguare tutti quanti. È logico che meno danni si riusciranno a fare nel calendario programmato e tanto più il Cio sarà contento». E tocca così il nervo più scoperto di tutta la faccenda.
CONTI IN ROSSO
Questo rinvio costa al Giappone qualcosa come 5,5 miliardi di euro, secondo le stime del professor Katsuhiro Miyamoto, esperto in economia dello sport dell’Università Kansai di Osaka. Il Cio ha, sì, un’assicurazione che copre circa 900 milioni di dollari ma solo in caso di annullamento delle Olimpiadi o di interruzione durante lo svolgimento. Non in caso di slittamento. C’è il nodo da sciogliere degli appartamenti del villaggio olimpico, già parzialmente venduti ai privati e, da contratto, disponibili da novembre. Probabile che sì debba intervenire con degli sconti, aumentando il passivo. E, infine, “ballano” 4,5 miliardi di dollari di diritti tv, record per i Giochi, che rappresentano la fetta principale delle entrate di Losanna. Senza contare tutti i rimborsi da effettuare legati al turismo olimpico. «Cio e Giappone concordano sul fatto che i Giochi di Tokyo possano rappresentare un faro di speranza in questi tempi difficili». Vero. E la speranza, d’altra parte, una qualche forma di sacrificio la richiede sempre. Lo ricorderà a tutti la torcia olimpica, che brucerà in Giappone fino al 2021.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 25 Marzo 2020, 11:31
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