Maupal: «La rinascita con la street art, i miei 5 itinerari per Roma»
di Valentina Venturi
Da dove potrebbe iniziare il tour?
«Una tappa fondamentale, anche per i turisti è Tor Marancia, tra le migliori iniziative di street art a livello europeo. Sotto la guida della 999contemporary sono stati chiamati artisti internazionali a ridare vita a un quartiere periferico dimenticato. La mia opera preferita è la Santa Maria di Shanghai Klevra, un’icona bizantina in pieno Tor Marancia».
Si passa al Pigneto?
«A via Fanfulla da Lodi c’è una delle prime iniziative a soggetto unico: Pasolini. Lungo la strada appaiono opere enormi (tra cui anche una di Maupal, ndr.), che in parte hanno trasformato la via simbolo del quartiere».
Terza tappa?
«Il quadrilatero della street art romana: Ostiense. Intorno al gasometro è pieno di opere d’arte. Una delle più belle di Blu, (foto a fianco) che purtroppo si sta cancellando e il palazzo di Iena Cruz, realizzato con vernice che assorbe Co2».
A San Basilio?
«Si apprezza l’iniziativa ideata da Simone Pallotta: all’inizio si temeva la gentrificazione, invece si è rivelata un orgoglio per tutto il quartiere».
Ultima tappa?
«Primavalle con Muracci Nostri, un murales che ha impegnato tutto il quartiere fino a Santa Maria della Pietà. Da apprezzare l’opera di Gomez de Teheran, realizzata con una tecnica sopraffina».
Maupal invece, cosa ha in mente?
«In questo periodo la creatività si moltiplica. Potrei tirare fuori un’idea che non comprenda sarcasmo e ironia, una mia cifra stilistica, ma che esalti la positività, magari collaborando con altri artisti: serve cooperazione».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Marzo 2020, 09:49
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