Roma, ai Fori spunta un altare per Romolo: il ritrovamento durante gli scavi

Ai Fori spunta un altare per Romolo: il ritrovamento durante gli scavi

di Enrico Chillè
Un ambiente sotterraneo, al cui interno c'era anche un sarcofago in tufo insieme ai resti di ciò che, con tutta probabilità, era un altare dedicato al culto di Romolo. La scoperta avvenuta all'interno del Foro Romano potrebbe davvero essere la tomba del fondatore di Roma e la portata del rinvenimento, che costituirebbe un collegamento tra la storia e la mitologia intorno alla nascita dell'Urbe, è indubbiamente di dimensioni epocali.
Ad annunciare lo straordinario ritrovamento è stato il direttore del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo; maggiori dettagli saranno diffusi venerdì prossimo, durante una conferenza stampa. L'ambiente ipogeo è stato rinvenuto accanto al complesso della Curia-Comizio, a circa un anno di distanza dall'inizio delle indagini archeologiche programmate e basate sulla documentazione prodotta da Giacomo Boni all'inizio del XX secolo. Gli studi dell'archeologo veneziano, ma romano d'adozione, avevano consentito di ipotizzare la presenza di un santuario dedicato a Romolo, probabilmente situato accanto al Lapis Niger (la pietra nera indicata come luogo funesto proprio perché correlato con la morte del fondatore di Roma) e al Comizio. Il sarcofago rinvenuto è realizzato con tufo del Campidoglio, è lungo all'incirca un metro e 40 centimetri e dovrebbe risalire al VI secolo avanti Cristo.
Secondo gli studi archeologici, ci sono diversi indizi che consentono di ipotizzare che il sarcofago sia proprio quello di Romolo. Proprio il luogo del ritrovamento, stando a quanto scritto da Orazio nei suoi Epodi, coinciderebbe con quello della sepoltura di Romolo; inoltre, la scelta di costruire quel luogo di culto al di sotto della Curia e in asse con il Lapis Niger sembrerebbe essere un'ulteriore, notevole indicazione per gli archeologi. Venerdì prossimo, nella conferenza stampa organizzata dal Parco Archeologico del Colosseo, gli archeologi e gli architetti che hanno lavorato e partecipato agli scavi sveleranno nuovi dettagli sulla clamorosa scoperta, oltre a illustrare tutte le prospettive di valorizzazione di un nuovo sito archeologico in grado di appassionare i visitatori provenienti da tutto il mondo e desiderosi di vedere l'ennesimo tesoro sotterraneo di una antica Roma mai vista prima.
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Ultimo aggiornamento: Martedì 18 Febbraio 2020, 08:52
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