Margot Robbie, Quinn senza corona

Margot Robbie, Quinn senza corona

di Boris Sollazzo
In un brutto film un bravo attore o una brava attrice, se non sono risucchiati dalla mediocrità dell’opera, del regista, della sceneggiatura, spicca. Era successo questo a Margot Robbie, troppo bella perché noi possiamo accorgerci prima di qualche decennio che è la nuova Meryl Streep (ma lo è, senza dubbio), in “Suicide Squad”. Quest’ultimo era scombinato, surrealmente grottesco e carnevalesco, incapace di trovare una cifra stilistica e di linguaggio. Un puzzle di tasselli interessanti ma non compatibili in cui spiccava l’Harley Quinn di questa interprete sopraffina. Un ruolo facile, per il suo talento: sopra le righe, aiutata da un trucco che ne sottolineava sensualità e espressività, senza la responsabilità di portare il film sulle spalle ma con l’opportunità di salvarlo. Così nasce questo spin-off, “Birds of Prey” e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn, che però trasforma i punti di forza di quel personaggio in risacche di fragilità del film. Che vorrebbe essere un inno anarchicamente femminista, con queste ragazze che decidono di sfidare lo status quo criminale di Gotham a forza di battute a effetto, torturando lo spettatore con una voce fuori campo insopportabile e con una violenza estrema ma che sembra scippata alla Looney Tunes, tanto che la ragazza adora Gatto Silvestro. 

Ed è infine difficile definire femminista una donna che si autodetermina solo perché l’uomo a cui faceva da zerbino, il Joker, la butta via come una scarpa vecchia e lei reagisce emulandolo. Funziona poco e niente in questo lavoro rutilante e che sarebbe persino divertente se non si prendesse troppo sul serio, la scrittura è quasi sempre involontariamente umoristica ma priva d’ironia quando dovrebbe, la regia è una scopiazzata dello stile Snyder, le attrici (gli attori sono velleitari) fanno rimpiangere “Ocean’s 8”. Se volete vedere un bel film con donne che fanno la cosa sbagliata nel modo giusto (o viceversa), guardate “Brave ragazze” di Michela Andreozzi, quello sì, un gioiello. Mentre il DC Universe, siamo sinceri, continua a convincere davvero poco.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 12 Febbraio 2020, 07:51
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