Sanremo 2020, Romina Power: «Io e Al Bano? Niente di costruito. Sul palco ci divertiamo da sempre»

Romina Power: «Io e Al Bano? Niente di costruito. Sul palco ci divertiamo da sempre»

di Totò Rizzo
Romina Power guarda il mare e vorrebbe guardarlo ancora se non la tirassero di qua e di là: la prova vestito, la prova trucco, la prova con l’orchestra all’Ariston, l’intervista. Il frullatore del Festival lo conosce bene, qui c’è stata tante volte, anche da vincitrice o comunque sul podio. Stasera sarà in scena da ospite ovviamente accompagnata da Al Bano ma anche da Romina junor, la “piccola” di casa Carrisi per la quale questo palcoscenico non è un debutto essendoci salita, ma dentro la pancia di mamma, nel 1987 quando la celebre coppia di genitori arrivò terza con Nostalgia canaglia. Baudo, sposo da un anno con Katia Ricciarelli, le sfiorò la pancia in diretta: «Spero ci porti bene», sussurrò.

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Se lo ricorda Romina, quel festival?
«Altro che, lo ricordo benissimo».
Sanremo è praticamente la sua quarta patria dopo l’America, Cellino e Roma.
«È vero, ci torno sempre volentieri. Questo posto fa parte della mia vita ormai. Al di là del Festival, è così bello».
Sei volte in gara, due come ospite, sempre con Al Bano. Ha mai pensato di venirci da solista? 
«Ci sono venuta a cantare da sola, come no? Ma non mi ha notato nessuno o quasi. Era il 1976, il festival stava attraversando un periodo di crisi per cui le prime due serate non venivano trasmesse dalla tv. Fu l’ultimo che si fece al Casinò. La canzone si intitolava Non due, l’avevo scritta con Al Bano. Fui eliminata la prima sera».
Stasera invece fuori gara un inedito firmato da Malgioglio.
«Cristiano ci ha chiamato e ci ha detto che aveva una canzone secondo lui giusta per noi. Io e Al Bano abbiamo ascoltato Raccogli l’attimo: nessuna esitazione, ci è subito piaciuta».
Nuovo capitolo della vostra saga popolare, sembrate sempre indissolubili nonostante dolori e dissapori: è per questo che la gente continua ad amarvi?
«Era quasi impossibile che non si affezionasse a noi, è una storia che è diventata un po’ di tutti da quando eravamo giovanissimi, la gente ci ha seguiti passo dopo passo. Poi il fatto di cantare insieme, anche le nostre voci è come se si fossero “sposate”, insomma pure in musica c’è una bella armonia». 
Infatti sul palco sembrate ancora molto complici: lo confessi, un minimo di copione a favore dello show c’è...
«Ma proprio per niente, glielo giuro, la complicità è vera, reale, siamo due compagni di lavoro che si divertono moltissimo. Anche perché non c’è mai stata l’ombra della routine: mai una volta che ci siamo detti “uffa, si canta anche stasera”». 
Cosa piace ancora dell’Italia alla ragazzina americana figlia di divi del cinema arrivata negli anni 60?
«Sono affezionata moltissimo a questo Paese, con i suoi pregi e nonostante certi difetti. Così come ci si affeziona a un padre imperfetto ma amorevole».
Di recente anche lei ha vissuto il dolore della morte di mamma Carrisi, Jolanda. C’era un legame molto profondo tra voi.
«Sì, ho vissuto più con lei che con mia madre. Ho imparato molto da lei, era una donna che ti regalava molti insegnamenti senza però darti la sensazione di impartirli, una donna straordinaria, davvero. Trent’anni di vita insieme hanno un peso importante nella vita di una persona». 
Chi è oggi Romina: donna e l’artista.
«Se stessa: mi creda, nella vita è questo che conta».
Ci lasci illudere che la favola finirà con un «…e invecchiarono felici e contenti».
«Invecchiare? Ma chi ha intenzione di invecchiare?».
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Febbraio 2020, 11:07
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