Altaroma al via in "green". Economia circolare e sostenibilità, il sottosegretario Ivan Scalfarotto: «Roma è la prima che deve crederci»

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Il tema della salvaguardia dell'ambiente, insieme all'emergenza per i cambiamenti climatici e a una più diffusa consapevolezza di cittadini è la colonna portante del ciclo di talk a cui Altaroma dedica un contenitore ad hoc. Si tratta di [R3]Circle, che apre la settimana della moda capitolina alla presenza Sottosegretario al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale Ivan Scalfarotto«La mia presenza a nome del Governo è doverosa perché la moda è terribilmente importante per il nostro Paese», ha dichiarato Scalfarotto all'inaugurazione del primo dei tre talk in programma, "L’economia circolare alla conquista della moda". «In merito alla moda sostenibile - continua il Sottosegretario - è importante comprendere che questo è il futuro e non c’è nient’altro che questo. Il fatto che Altaroma sia attivamente impegnata in questo completa e avvalora il modello italiano in questo settore. Perché in Italia siamo i numeri uno e dobbiamo continuare ad esserlo». Un accento anche sul ruolo di incubatore di talenti del polo della moda romano, che per precisa volonta è diventato sempre più sinonimo di innovazione: «Con Altaroma si individuano i talenti e viene fornito loro il giusto palcoscenico per farsi notare.
Ma Roma è la prima che deve crederci, che deve tifare per se stessa, prima degli altri e in questo le istituzioni devono supportarla
».

Presentati dalla Presidente di Altaroma, Silvia Venturini Fendi, quattro designer che condividono lo spirito dell'economia circolare: Eleonora Riccio, Francesco Gentile e Chiara Catone, Caterina Moro, Cristiano Ferilli. 
«I giovani che con Showcase hanno l’occasione di esporre le loro creazioni durante Altaroma - ha spiegato la Presidente - sono piccole aziende molto vicine alla produzione green e sostenibile e noi siamo convinti che proprio questo aspetto del loro lavoro sarà un punto di forza per la loro crescita. Ma al di là della tecnologia e delle produzioni sempre più innovative e attente all’impatto ambientale, quello che dobbiamo tornare ad attenzionare sono anche quelle fasi di produzione che rischiano di essere dimenticate».


 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Gennaio 2020, 10:41
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