Padova, cameriera 18enne stuprata dal cuoco dopo il lavoro: la famiglia va al ristorante e lo pesta

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di Marina Lucchin
«Il cuoco l'altra sera mi ha stuprato. Io non volevo, mi ha obbligata». L'ha raccontato ai genitori, dopo ore di angoscia e di vergogna, una ragazza di soli 18 anni, che fa la cameriera in un noto ristorante in zona Nazareth a Padova.

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La madre si è messa a piangere, mentre papà e fratello non si sono lasciati andare al dolore, ma alla rabbia: hanno deciso di vendicarsi e di pulire col sangue l'onta subita dalla ragazza. Così sono partiti e si sono presentati come furie al ristorante dov'è avvenuta la violenza, nel bel mezzo della cena, hanno preso il cuoco e l'hanno riempito di botte. Tra i contendenti si è messo in mezzo anche un cliente, per sedare la rissa, che è stato preso a calci e a pugni ed è finito all'ospedale. Un'altra dipendente del locale, vista la situazione, ha telefonato preoccupata al 112 e sul posto si sono fiondati i carabinieri della stazione di Padova principale del comandante Giovanni Soldano, che, una volta capita la situazione, hanno denunciato tre persone: il cuoco cinese 31enne per violenza sessuale e il papà e il fratello della ragazza vittima dello stupro, romeni di 36 e 16 anni, per lesioni personali volontarie.

LA VICENDA
Era la sera dell'Epifania quando arriva la telefonata della dipendente alla centrale operativa dell'Arma. Nel ristorante etnico molti clienti stavano cenando, quando i due romeni sono entrati come due furie puntando direttamente il cuoco. L'hanno preso e tirato fuori dalla cucina a vista e lì hanno iniziato a pestarlo, procurandogli lesioni che poi i medici che l'hanno visitato in pronto soccorso hanno giudicato guaribili in cinque giorni. Ad assistere alla scena c'era anche un cliente, un 31enne di Trento, che ha cercato di dividere le parti. Non aveva messo in conto la furia dei picchiatori, tanto che pure lui si è preso parecchi pugni in faccia, riportando tumefazioni per una prognosi di sette giorni. E le cose sarebbero anche potute finire peggio se non fossero intervenuti i carabinieri a calmare gli animi. I militari hanno portato in caserma i tre novelli boxeur e qui si è scoperto che il pestaggio altro non era che una spedizione punitiva. 

LA CONFESSIONE
La sera prima la diciottenne aveva raccontato ai genitori di essere stata costretta a un rapporto sessuale dal collega cuoco. L'uomo l'aveva invitata nel suo appartamento e poi l'avrebbe stuprata. Terrorizzata, la ragazza prima si è chiusa nel silenzio e poi, incapace di tenere per sé quel dolore, ne ha parlato ai genitori. Il fratello e il padre a quel punto non ci hanno più visto. Sono partiti in quarta decisi a vendicare quel che era successo alla loro parente e hanno riempito di botte il cuoco e chi ha provato a difenderlo. 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Gennaio 2020, 16:20
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