Taglio cuneo fiscale, fino a 1.200 euro ai redditi bassi. «100 euro in più in busta paga da luglio»

Taglio cuneo fiscale, fino a 1.200 euro ai redditi bassi. «100 euro in più in busta paga da luglio»
Il taglio del cuneo fiscale, al vaglio del Governo con una proposta illustrata ai sindacati, potrebbe portare grossi benefici in busta paga a chi ha un reddito basso. La proposta prevede infatti benefici che vanno da un minimo di 192 euro per chi guadagna 39mila euro (zero per chi arriva a 40mila) fino a un massimo di 1.200 euro l'anno per i redditi più bassi, tra 8.200 e 28mila euro annui. Chi ha redditi fino a 33mila euro potrà contare su un beneficio appena sopra i 1.000 euro. Chi ne guadagna 37mila avrà circa 576 euro l'anno in più.

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È quanto emerge da un documento presentato dal governo al tavolo. Il taglio del cuneo sarà erogato «ogni mese», partirà «dal primo luglio e consentirà di aumentare fino a
«100 euro lo stipendio netto, estendendo la platea a più di 4 milioni di lavoratori», rispetto a chi già riceve il bonus Irpef varato dal governo Renzi, ha sottolineato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri al termine dell'incontro con i sindacati a Palazzo Chigi.

CONTE: MENO TASSE PER FAMIGLIE E LAVORATORI «L'appuntamento oggi è dedicato alle modalità di attuazione del taglio del cuneo e al progetto di riforma complessiva del sistema fiscale, in particolare l'Irpef, che è fondamentale per semplificare il nostro sistema tributario e ridurre il carico fiscale su famiglie, lavoratori e pensionati - le parole del premier Giuseppe Conte durante l'incontro con i sindacati - Coinvolgeremo nel piano di riforma fiscale anche i pensionati. L'obiettivo è restituire sicurezza economica ai lavoratori e alle famiglie, rendendo più equo il sistema tributario».

«Nella legge di bilancio abbiamo destinato 3 miliardi di euro per il 2020, che crescono fino a 5 miliardi di euro a partire dal 2021, allo scopo di ridurre il cuneo fiscale interamente a beneficio dei lavoratori», ha aggiunto Conte. «A dispetto di quanto una certa propaganda ha sostenuto, questa misura è la prova che la nostra manovra economica riduce davvero le tasse per famiglie e lavoratori».

LANDINI: AUMENTA SALARIO NETTO DOPO ANNI  «Una giornata importante perché dopo tanti anni c'è un provvedimento che aumenta il salario netto di una parte dei lavoratori dipendenti. Questo è un primo risultato, che interessa 15-16 milioni di persone che vedrà aumentare il netto in busta paga, nessuno diventa ricco, ma la strada è quella giusta». Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi sul taglio del cuneo fiscale. Landini ha inoltre sottolineato «l'impegno per avviare un confronto che deve portare ad una vera riforma fiscale».

Landini ha sottolineato che in generale «i salari del nostro Paese rimangono salari bassi e devono aumentare, ma la strada è quella giusta.
Questo provvedimento va esteso, deve riguardare tutti i lavoratori e le lavoratrici ed i pensionati. E soprattutto c'è bisogno di una riforma che intervenga sull'Irpef, c'è bisogno di intensificare la lotta all'evasione fiscale e c'è bisogno di un ragionamento che riguardi anche l'Iva». L'altro tema che va inserito è quello di «defiscalizzare gli aumenti dei contratti nazionali di lavoro», ha aggiunto il leader della Cgil.


FURLAN (CISL): PRIMO PASSO IMPORTANTE «Non è una risposta che potrà soddisfare tutti, ma è un primo passo importante. Lo sottolineo perché abbiamo portato milioni di donne e uomini del lavoro sulle piazze per arrivare a questo risultato, in oltre un anno di mobilitazione. Un risultato parziale ma positivo». Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, al termine del tavolo a Palazzo Chigi sul taglio del cuneo fiscale. Furlan ha sottolineato il nodo degli incapienti e chiesto benefici anche per i pensionati, sottolineando la necessità di una riforma complessiva del fisco.

«Il governo si è impegnato ad aprire velocemente il tavolo per la riforma fiscale. Come Cisl abbiamo ricordato che l'87% dell'erario è sul groppone dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, quindi una riforma non può che irrobustire le buste paga e le pensioni», ha aggiunto Furlan, rimarcando che parallelamente bisogna «fare una vera lotta all'evasione fiscale». Inoltre la segretaria generale della Cisl ha posto l'accento sul prossimi tavolo sulla previdenza, richiamando l'attenzione sulle pensioni dei giovani e delle donne.(

Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Gennaio 2020, 16:05
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