Giulia Torelli è Rock and Fiocc su Instagram: «Tra il web e gli armadi, ho un lavoro che mi rende felice»

Giulia Torelli è Rock and Fiocc su Instagram: «Tra il web e gli armadi, ho un lavoro che mi rende felice»

di Ilaria Del Prete
Fare della propria passione un lavoro è possibile. Almeno a sentire Giulia Torelli, blogger dal 2009 e prima closet organizer in Italia. Su Instagram è RockandFiocc, racconta di moda, lifestyle, viaggi e piccoli dettagli di vita quotidiana. Di recente è passata - per scelta - da un posto fisso a una nuova avventura che gira tra il web e la radio (Lattemiele, dove conduce Latt&Fiocc).



Cosa l'ha convinta a lasciare l'azienda?
«Ho lavorato per nove anni come Social Media Manager. Ma le mie attività collaterali mi portavano via molto tempo. E mi interessavano molto di più».
Com'è cambiata la sua vita?
«Pensavo che avrei avuto un sacco di tempo libero. Ma sono più impegnata di prima. Se ho da sistemare un armadio va via almeno mezza giornata. Tra appuntamenti con clienti o eventi di lavoro, esco di casa la mattina e torno la sera».
Ma è soddisfatta?
«Sono molto più felice».
Le competenze acquisite con il vecchio lavoro le sono utili?
«Penso che chi ha competenze social in azienda non abbia nulla a che fare con gli influencer. Quello che funziona sono i contenuti spontanei».
Lei è anche una closet organizer. Cioè?
«Vado a casa delle persone e con loro capiamo cosa tenere o scartare. Poi io sistemo quello che resta con un criterio che decidiamo insieme».
Numeri grandi ma non grandissimi e un pubblico fedele. Qual è il vantaggio del microinfluencing?
«Penso sia un fenomeno in crescita perché è molto complicato che influencer grandi abbiano un engagement reale con i propri followers. Il 50 per centro li ha comprati, e non hanno né vogliono avere con loro un rapporto diretto. Noi piccoli, partiti con poche pretese, abbiamo un rapporto giornaliero. Si cresce ma il rapporto rimane quello».



Le è capitato di rendersi conto che l'immagine di sé che restituiva ai suoi followers non fosse quella desiderata. Cosa ha fatto?
«È passata una immagine abbastanza inerente alla realtà ma amplificata. Essere categorizzata come quella che si arrabbia mi ha dato uno spunto per incanalare la mia negatività in altri posti e portare sullo schermo un atteggiamento positivo. Mi aiutano molto i feedback dei lettori, mi dicono cose che non mi direbbero altri».
Alle critiche come reagisce?
«Se sono poste in modo educato non posso fare a meno di ringraziare. Altre completamente gratuite. Ci sono persino persone che aspettano un mio passo falso per inviarlo ai brand con cui collaboro, facendomi anche perdere lavori. Il mio intento non è piacere a tutti, possono andare a seguire chi si mette meno in gioco».
Che differenza c'è tra Instagram e la radio?
«Parlare in 15 secondi allo smartphone e poter rifare il video è molto più facile. Ma in realtà non c'è molta differenza, se non i tempi».

ilaria.delprete@leggo.it
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Dicembre 2019, 18:49
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