Roma, letti rotti, sporco e pazienti abbandonati: «È l’inferno del Centro Educazione Motoria»

Letti rotti, sporco e pazienti abbandonati: «È l’inferno del Centro Educazione Motoria

di Enrico Chillè
Una struttura importantissima per le persone con disabilità gravi e per le loro famiglie, ma giunta al collasso e a rischio chiusura: la situazione del Centro Educazione Motoria (Cem) è ormai insostenibile. Nel centro della Croce Rossa di via Bernardino Ramazzini, infatti, il personale è sotto organico, le strutture sono fatiscenti e anche la pulizia degli ambienti lascia a desiderare.

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I primi a denunciare il caso sono stati i parenti dei pazienti che si trovano ospiti della struttura: mancano gli operatori socio-sanitari, troppo pochi rispetto al livello essenziale di assistenza necessario in questi casi. Lo confermano i numeri, assolutamente drammatici: a fronte di 40 pazienti, tutti disabili gravi, attualmente ospiti della struttura, gli operatori socio-sanitari sono stati recentemente ridotti ad appena 22 unità. Un numero troppo basso, soprattutto considerando che al Cem di via Ramazzini si trova la più alta percentuale di pazienti affetti da disabilità gravi o gravissime di tutta Roma. Molti di loro sono costretti a rimanere a letto giorno e notte e non hanno neanche la possibilità di essere assistiti dai familiari. 

Come se non bastasse, le strutture non sono adeguate al livello di assistenza necessario: la pulizia è deficitaria e molti letti sono rotti o non a norma, così come le vasche da bagno e altri sanitari necessari per l’igiene dei pazienti.
Tra i primi ad occuparsi del caso c’è stata Chiara Colosimo, consigliera regionale di Fratelli d’Italia. Dopo aver presentato un’interrogazione scritta in Regione, ieri l’esponente di FdI ha anche effettuato un sopralluogo nel Cem di via Ramazzini. 

«Ho verificato di persona, la situazione è assolutamente al limite - spiega Chiara Colosimo, consigliera regionale di FdI - Ci sono dei ragazzi affetti da disabilità gravissime, che hanno bisogno anche di due persone solo per essere vestiti, e ci sono solo due operatori per piano. Per essere alzati, quasi tutti i ragazzi hanno bisogno di un elevatore, ma ce n’è uno solo per 40 persone. Evidentemente, chi ha deciso di tagliare il personale al Cem non sa neanche di cosa stiamo parlando. I pazienti della struttura e le loro famiglie meritano delle risposte certe in tempi brevi». 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Dicembre 2019, 08:00
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