Ambiente, il climatologo Luca Mercalli: «Il 2019 è stato l'anno più inquinante della storia»

Ambiente, il climatologo Luca Mercalli: «Il 2019 è stato l'anno più inquinante della storia»

di Michele Bonucci
Ventuno giorni consecutivi sotto la pioggia a Milano, Venezia sommersa dall'acqua, Liguria alluvionata, l'intero paese scosso da nubifragi: è il bilancio del mese di novembre. Lo stesso che la Ue ha registrato, paradossalmente, come il più caldo di sempre.
Luca Mercalli, climatologo, presidente della Società Meteorologica Italiana, cosa sta succedendo?
«Siamo nel bel mezzo del cambiamento climatico ma parliamo d'altro, di cosa ha detto Di Maio a pranzo».
Gli italiani si devono abituare a vivere nell'emergenza?
«A certe cose non ci si può abituare. Quando ti arriva un'alluvione all'anno o scappi o soffri, non ti puoi abituare».
Come sarà l'Italia a fine secolo?
«I nostri nipoti vedranno un territorio stravolto, acqua alta permanente a Venezia, da Trieste a Rimini sarà tutto a rischio».
Dal 1999 al 2018 ci sono stati quasi 20.000 morti in Italia riconducibili a eventi metereologici estremi. Come legge questi dati?
«Si tratta per lo più delle vittime delle ondate di calore, migliaia, in particolare nell'estate del 2003... Tempeste e inondazioni causano morti in ordine di decine, invece».
Come siamo arrivati a questa situazione?
«Siamo in ritardo di 40 anni, mille chiacchiere e conferenze ma niente, alla fine poi il 2019 è l'anno con maggiori emissioni globali di carbonio della storia dell'umanità. Il mondo è come un malato di diabete che continua a mangiare zucchero».
A proposito di conferenze, che ne pensa della Cop25?
«Da questa Cop non mi aspetto niente di che, già è tanto se si metteranno tutti d'accordo. Se tutto va bene gli accordi di Parigi diventeranno operativi dal 2021, ma poi sarà da vedere se gli accordi verranno rispettati. Potremmo fare un vero bilancio solo nel 2025».
Perché questa lentezza?
«La politica è lenta anche perché non è sostenuta. I cittadini non sono motivati, se possono negano perché non vogliono altre grane, come pagare di più la benzina. Tranne i ragazzi del Fridays for future che sono la novità di quest'anno».
Che ne pensa di chi definisce Greta una marionetta mossa da interessi economici?
«Ma quali interessi dovrebbe sostenere, la lobby dei pannelli solari? Vogliamo confrontarla con la lobby dei petrolieri? Saremmo comunque 10.000 contro 1. Questa è una montatura fatta apposta per nascondere il messaggio: odi Greta e così odi il cambiamento climatico. Invece è il contrario, quello che conta è quello che dice: Abbiamo paura, ascoltiamo gli scienziati».
Qual è l'obiettivo da raggiungere?
«Oramai non possiamo più guarire il sistema climatico, ma solo contenerlo. L'obiettivo è impedire che la temperatura del pianeta aumenti di 5 gradi, e quindi fermarla a 2, e fare in modo che il livello del mare aumenti non oltre il mezzo metro».

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Ultimo aggiornamento: Martedì 10 Dicembre 2019, 08:20
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