Metti una giornata di sole in una Roma studentesca con la testa alle vacanze. Metti un gruppetto di sedicenni che non hanno voglia di andare a scuola. Alla stazione Ostiense c’è un vecchio treno che ti porta al mare, il biglietto costa 2 euro e non è detto che passino i controllori. Il mio amico Edo ha un iPod con una miriade di canzoni scaricate da E-Mule: «Ah Mattì, a te che te piace ‘e Rep, senti ‘m pò ‘sta traccia». «Questo se chiama Fabbri Fibbra», gli rispondo: «Come No, Fabri Fibra! Uomini di Mare, Turbe Giovanili!».
«Ma de che! Mr. Simpatia, se chiama! Senti ‘sta canzone!». Metto le cuffiette e realizzo che stavo ascoltando uno degli album più folli di sempre. Avrò sentito quella canzone 10 volte di fila. Niente Male. Scendo dal treno che ancora non gli ho ridato l’Mp3. «Ma ‘ndo annamo ar mare?», mi chiede. «E che ne so, seguiamo le ragazze che sembrano più esperte di noi». Arriviamo alla Rotonda di Ostia, scendiamo in spiaggia.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Novembre 2020, 12:24
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