Londra, attentato al London Bridge: l'eroe che ha salvato una donna è un assassino che uccise una disabile
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Ford, di passaggio sulla scena dell'attacco, si è scagliato insieme ad altri presenti sull'attentatore Usman Khan cercando di soccorrere una donna accoltellata sul London Bridge.
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Eroe per un giorno, ma dal passato oscuro. Nel luglio del 2013 Amanda Champion, una ragazza dall'età mentale di una quindicenne, è stata trovata strangolata e con la gola tagliata su un terreno accidentato vicino a casa sua ad Ashford, nel Kent. Ad incastrare James Ford un Samaritano che, infrangendo la rigida regola di riservatezza, ha indicato nell'uomo, un operaio di fabbrica e lottatore dilettante, l'assassino della giovane. Ford, che non ha mai rivelato i motivi del femminicidio, nel mese successivo aveva telefonato per ben 45 volte ai Samaritani confessando di aver ucciso una ragazza e minacciando il suicidio.
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La famiglia di Amanda aveva tentato di bloccare la libertà condizionale concessa a Ford e ha scoperto solo ieri che l'uomo era stato rilasciato. Fonti di Whitehall hanno confermato che Ford - che aveva scontato gli ultimi giorni della sua condanna all'HMP Standford Hill, una prigione nel Kent - era ieri sul London Bridge.
La zia di Amanda, Angela Cox, 65 anni, è rimasta scioccata e arrabbiata per l'accaduto: «Non è un eroe. È un assassino in uscita, di cui noi come famiglia non sapevamo nulla. Ha ucciso una ragazza disabile. Non è un eroe, assolutamente no».
Ieri sera il Ministero della Giustizia si è rifiutato di commentare.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Marzo 2023, 14:14
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